24/07/2005, 00.00
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Papa: Giovani di Colonia, fermento per le radici dell'Europa e la pace nel mondo

Les Combes (AsiaNews) – Benedetto XVI è preoccupato per l'Europa che, senza radici cristiane si sbriciola rinchiudendosi in vecchie frontiere ed è facile preda di attentati terroristici.

All'Angelus di oggi, proclamato nella cornice di Les Combes sotto il monte Bianco, egli ha ricordato "le tragiche notizie" di "esecrandi attentati terroristici che hanno causato morte, distruzione e sofferenza in vari Paesi quali l'Egitto, la Turchia, l'Iraq, la Gran Bretagna". E prima del discorso ufficiale, ha aggiunto alcune parole sulla "sofferenza" che le notizie di questi giorni producono in tutti noi. Egli ha poi ricordato i santi "europei": san Giacomo ("che ha assistito alla trasfigurazione sul Tabor e alla sofferenza di Gesù nell'Orto degli Ulivi"); i patroni del continente, santa Brigida e san Benedetto ("che è anche mio patrono").

Ma soprattutto il papa si è appellato all'Europa perché riscopra le sue radici cristiani e faccia sentire la sua benevola influenza fra gli altri continenti. Benedetto XVI ha citato in ampiezza l'Atto Europeistico di Giovanni Paolo II a Compostela durante la Giornata Mondiale della Gioventù del 1982: "Io, Vescovo di Roma e Pastore della Chiesa universale, da Santiago ti rivolgo, o vecchia Europa, un grido pieno d'amore: Torna a te medesima, sii te stessa! Scopri le tue origini. Ravviva le tue radici. Rivivi quei valori autentici che hanno fatto gloriosa la tua storia e benefica la tua presenza tra gli altri continenti". Egli ha poi ricordato che a Colonia lui stesso parteciperà alla XX Giornata Mondiale dei Giovani. "Preghiamo – egli ha detto - perché le nuove generazioni, attingendo la loro linfa vitale da Cristo, sappiano essere nelle società europee fermento di un rinnovato umanesimo, nel quale fede e ragione cooperino in fecondo dialogo alla promozione dell'uomo e all'edificazione dell'autentica pace".

La risposta al terrorismo è dunque non una guerra di religione, ma la rinascita della fede e un fermento di "nuovo umanesimo"; insieme alla preghiera a Dio "affinché fermi la mano assassina di coloro che, mossi da fanatismo e odio, li hanno commessi e ne converta i cuori a pensieri di riconciliazione e di pace".

 

Ecco le parole del papa prima della preghiera dell'Angelus

 

Cari fratelli e sorelle!

 

Domani ricorre la festa dell'Apostolo San Giacomo, fratello di Giovanni, di cui si venerano le reliquie nel celebre santuario di Compostela, in Galizia, meta di innumerevoli pellegrini di ogni parte d'Europa. Ieri abbiamo ricordato Santa Brigida di Svezia, Patrona d'Europa. L'11 luglio scorso si è celebrato San Benedetto, altro grande Patrono del "vecchio continente". Guardando a questi Santi, viene spontaneo soffermarsi a riflettere sul contributo che il cristianesimo ha dato e continua ad offrire alla costruzione dell'Europa.

Vorrei farlo riandando col pensiero al pellegrinaggio che il Servo di Dio Giovanni Paolo II fece, nel 1982, a Santiago de Compostela, dove compì un solenne "Atto europeistico", nel corso del quale pronunciò queste memorabili parole: "Io, Vescovo di Roma e Pastore della Chiesa universale, da Santiago ti rivolgo, o vecchia Europa, un grido pieno d'amore: Torna a te medesima, sii te stessa! Scopri le tue origini. Ravviva le tue radici. Rivivi quei valori autentici che hanno fatto gloriosa la tua storia e benefica la tua presenza tra gli altri continenti" (Insegnamenti, vol. V/3, 1982, p. 1260). Giovanni Paolo II lanciò allora il progetto di un'Europa consapevole della propria unità spirituale poggiante sul fondamento dei valori cristiani. Su questo tema egli tornò in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù del 1989, che si svolse proprio a Santiago de Compostela. Auspicò un'Europa senza frontiere, che non rinneghi le radici cristiane sulle quali è sorta e non rinunci all'autentico umanesimo del Vangelo di Cristo! (cfr Insegnamenti, vol. XII/2, 1989, p. 328). Quanto attuale resta questo suo appello, alla luce degli eventi recenti del continente europeo!

Tra meno di un mese, anch'io mi recherò pellegrino in una storica Cattedrale europea, quella di Colonia, dove i giovani si sono dati appuntamento per la loro XX Giornata Mondiale. Preghiamo perché le nuove generazioni, attingendo la loro linfa vitale da Cristo, sappiano essere nelle società europee fermento di un rinnovato umanesimo, nel quale fede e ragione cooperino in fecondo dialogo alla promozione dell'uomo e all'edificazione dell'autentica pace. Lo chiediamo a Dio per intercessione di Maria Santissima, che veglia come Madre e Regina sul cammino di tutte le nazioni.

 

Dopo l'Angelus il Papa ha aggiunto:

Anche questi giorni di serenità e riposo sono stati turbati dalle tragiche notizie di esecrandi attentati terroristici, che hanno causato morte, distruzione e sofferenza in vari Paesi quali l'Egitto, la Turchia, l'Iraq, la Gran Bretagna. Mentre affidiamo alla divina bontà i defunti, i feriti e i loro cari, vittime di tali gesti che offendono Dio e l'uomo, invochiamo l'Onnipotente affinché fermi la mano assassina di coloro che, mossi da fanatismo e odio, li hanno commessi e ne converta i cuori a pensieri di riconciliazione e di pace.

 

Il pontefice ha poi salutato diversi gruppi di pellegrini, fra cui i giovani di Comunione e Liberazione, aggiungendo anche alcune parole in dialetto valdostano (patois): "Bon dzor ii valdotén. Ni fran paasu de dzente vacanse seuglia ii Coumbe. Merci à tcheutte! [Buongiorno ai valdostani. Sto passando delle belle vacanze qui a Les Combes. Grazie a tutti!] Pudzo!".

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