Papa: Gesù ci chiede di fare il possibile per quanti soffrono nel Corno d’Africa
All’Angelus, Benedetto XVI commenta il brano della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Cristo è attento al bisogno materiale, ma vuole donare di più, perché l’uomo è sempre affamato di qualcosa di più, ha bisogno di qualcosa di più”.
Castel Gandolfo (AsiaNews) – Solidarietà per quanti nel Corno d’Africa “patiscono le drammatiche conseguenze della carestia, aggravate dalla guerra e dalla mancanza di solide istituzioni”. E’ l’esortazioine che Benedetto XVI ha rivolto oggi alle tremila persone presenti del cortile interno del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo, commentando il brano evangelico della moltiplicazione dei pani e dei pesci. “Gesù - ha aggiunto in francese - ci mette davanti alla nostra responsabilità: fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità per venire in aiuto a coloro che soffrono la fame e la sete”.
Nell’episodio evangelico, ha detto il Papa, “si intrecciano l’incarnazione di Dio e l’opera della redenzione. Gesù, infatti, ‘scende’ dalla barca per incontrare gli uomini (cfr Mt 14,14). San Massimo il Confessore afferma che il Verbo di Dio ‘si degnò, per amore nostro, di farsi presente nella carne, derivata da noi e conforme a noi tranne che nel peccato, e di esporci l’insegnamento con parole ed esempi a noi convenienti’ (Ambiguum 33: PG 91, 1285 C). Il Signore ci offre qui un esempio eloquente della sua compassione verso la gente. Viene da pensare ai tanti fratelli e sorelle che in questi giorni, nel Corno d’Africa, patiscono le drammatiche conseguenze della carestia, aggravate dalla guerra e dalla mancanza di solide istituzioni. Cristo è attento al bisogno materiale, ma vuole donare di più, perché l’uomo è sempre ‘affamato di qualcosa di più, ha bisogno di qualcosa di più’ (Gesù di Nazaret, Milano 2007, 311). Nel pane di Cristo è presente l’amore di Dio; nell’incontro con Lui ‘ci nutriamo, per così dire, dello stesso Dio vivente, mangiamo davvero il «pane dal cielo»’ (ibid.)”.
“Nell’Eucaristia – ha proseguito Benedetto XVI - Gesù fa di noi testimoni della compassione di Dio per ogni fratello e sorella. Nasce così intorno al Mistero eucaristico il servizio della carità nei confronti del prossimo (Esort. ap. postsin. Sacramentum caritatis, 88). Ce lo testimonia anche Sant’Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù, di cui oggi la Chiesa fa memoria. Ignazio scelse, infatti, di vivere “ricercando Dio in tutte le cose, amando Lui in tutte le creature” (cfr Costituzioni della Compagnia di Gesù, III, 1, 26). Affidiamo alla Vergine Maria la nostra preghiera- ha concluso il Papa - perché apra il nostro cuore alla compassione verso il prossimo e alla condivisione fraterna”.
Nell’episodio evangelico, ha detto il Papa, “si intrecciano l’incarnazione di Dio e l’opera della redenzione. Gesù, infatti, ‘scende’ dalla barca per incontrare gli uomini (cfr Mt 14,14). San Massimo il Confessore afferma che il Verbo di Dio ‘si degnò, per amore nostro, di farsi presente nella carne, derivata da noi e conforme a noi tranne che nel peccato, e di esporci l’insegnamento con parole ed esempi a noi convenienti’ (Ambiguum 33: PG 91, 1285 C). Il Signore ci offre qui un esempio eloquente della sua compassione verso la gente. Viene da pensare ai tanti fratelli e sorelle che in questi giorni, nel Corno d’Africa, patiscono le drammatiche conseguenze della carestia, aggravate dalla guerra e dalla mancanza di solide istituzioni. Cristo è attento al bisogno materiale, ma vuole donare di più, perché l’uomo è sempre ‘affamato di qualcosa di più, ha bisogno di qualcosa di più’ (Gesù di Nazaret, Milano 2007, 311). Nel pane di Cristo è presente l’amore di Dio; nell’incontro con Lui ‘ci nutriamo, per così dire, dello stesso Dio vivente, mangiamo davvero il «pane dal cielo»’ (ibid.)”.
“Nell’Eucaristia – ha proseguito Benedetto XVI - Gesù fa di noi testimoni della compassione di Dio per ogni fratello e sorella. Nasce così intorno al Mistero eucaristico il servizio della carità nei confronti del prossimo (Esort. ap. postsin. Sacramentum caritatis, 88). Ce lo testimonia anche Sant’Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù, di cui oggi la Chiesa fa memoria. Ignazio scelse, infatti, di vivere “ricercando Dio in tutte le cose, amando Lui in tutte le creature” (cfr Costituzioni della Compagnia di Gesù, III, 1, 26). Affidiamo alla Vergine Maria la nostra preghiera- ha concluso il Papa - perché apra il nostro cuore alla compassione verso il prossimo e alla condivisione fraterna”.
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