Papa: Gesù, rifiutato dall’ateismo scientista o ridotto a maestro di saggezza
Benedetto XVI parla del Natale e delle “tenebre” che tentano di oscurarne la luce, in modi che nel nostro tempo sono forse “più subdoli e pericolosi che in passato”. Di fronte alla nascita di Gesù non si può restare indifferenti, “anche noi dobbiamo prendere continuamente posizione”.
Città del Vaticano (AsiaNews) – Dal rifiuto all’indifferenza, dall’ateismo scientista alla raffigurazione di Gesù “postmodernizzato”: solo un “maestro di saggezza” o così “idealizzato” da sembrare il personaggio di una favola. Sono alcune delle forme del “rifiuto di Dio” della nostra epoca, forse più subdole e pericolose che in passato, che si contrappongono all’accoglienza di Gesù, alla quale chiama proprio il Natale, delle quali ha parlato oggi Benedetto XVI alle oltre 8milapersone presenti alla prima udienza generale del 2007. Nello scorso anno, secondo i dati forniti dalla Prefettura della Casa pontificia, sono stati oltre un milione, per l’esattezza 1.031.500, i fedeli che hanno preso parte alle 45 udienze generali, mentre sono 3.222.820 le persone che Benedetto XVI ha incontrato, a Roma, nel corso del 2006, tra udienze, Angelus e celebrazioni liturgiche.
Musiche e cori in lingue diverse (cinque solo quelli provenienti dagli Usa), ma uniti nella ispirazione natalizia nell’incontro, al quale fa riferimento anche il Papa che sottolinea il clima natalizio dell’udienza. Un’atmosfera, aggiunge, che invita alla gioia per la nascita del Redentore, che ha “sparso con abbondanza” nel mondo bontà misericordia e amore.
Rifacendosi al Vangelo di Giovanni, il Papa, che ha avuto qualche colpo di tosse, ha sottolineato il significato del Natale, come manifestazione anche del nostro essere figli di Dio, “perché Gesù è venuto a porre la sua tenda in mezzo a noi”, per radunare tutte le genti in una sola famiglia, non in un solo popolo, di più, in una sola famiglia.
Ma, “la gioia del Natale non ci fa dimenticare il mistero del male, il potere delle tenebre che tenta di oscurare lo splendore della luce divina”. E’ “il dramma del rifiuto di Cristo che come in passato si esprime oggi in tanti modi diversi, Forse più subdole e pericolose sono le forme del rifiuto di Dio nell'era contemporanea” che vanno “dal netto rigetto all'indifferenza, dall'ateismo scientista”, alla “presentazione di un Gesù modernizzato o, meglio, postmodernizzato; un Gesù uomo, ridotto a semplice ‘maestro di saggezza’ e privato della sua divinità; oppure un Gesù talmente idealizzato da sembrare talora il personaggio di una fiaba”.
Ma Gesù è “vero Dio e vero uomo” e non si stanca di proporre il suo Vangelo. Nel Natale, allora, si evidenzia che “adesso conosciamo il volto di Dio” e “l’annuncio sconvolgente che Dio ci ama”. “Non siamo stati noi ad amare Dio è lui che per primo ha amato noi”.
Il Bambino che nasce “chiede di fargli spazio nei nostri cuori e nella nostra civiltà”. “Innanzi a Gesù – ha concluso il Papa - non si può restare indifferenti” e “anche noi dobbiamo prendere continuamente posizione. Quale sarà la nostra risposta?”
Foto: Credit: ©ALESSIA GIULIANI/CPP
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