02/01/2005, 00.00
VATICANO - ASIA
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Papa: Dio non ci abbandona mai, neanche nella calamità

Città del Vaticano (AsiaNews) – Nel mistero del Natale Dio "è venuto a condividere la nostra esistenza"; anche "nelle prove più difficili e dolorose – come nelle calamità che hanno colpito nei giorni scorsi il sud-est asiatico – Dio non ci abbandona". Questo è il cuore della riflessione che Giovanni Paolo II ha offerto ai pellegrini in piazza san Pietro poco prima della preghiera del mezzogiorno. Nei giorni scorsi molte voci del mondo laico hanno posto la domanda di come è possibile credere in un Dio che permette i maremoti e la morte di centinaia di migliaia di persone. Il papa, che ieri ha citato la "gara di solidarietà" che si è innescata per aiutare le vittime e i sopravvissuti del maremoto, oggi ha ricordato che "nel comandamento di amarci gli uni gli altri come Lui ci ha amato….Egli fa sentire la sua presenza".

Ecco il testo integrale delle parole di Giovanni Paolo II prima dell'Angelus:

 

"In questa prima domenica del nuovo anno risuona nuovamente nella liturgia il Vangelo del giorno di Natale: "Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi" (Gv 1,14).

Il Verbo di Dio è la Sapienza eterna, che opera nel cosmo e nella storia; Sapienza che nel mistero dell'Incarnazione si è rivelata pienamente, per instaurare un regno di vita, di amore e di pace.

La fede poi ci insegna che anche nelle prove più difficili e dolorose, - come nelle calamità che hanno colpito nei giorni scorsi il Sud-Est Asiatico -, Dio non ci abbandona mai: nel mistero del Natale è venuto a condividere la nostra esistenza.

Il Bambino di Betlemme è Colui che, alla vigilia della sua morte redentrice, ci lascerà il comandamento di amarci gli uni gli altri come Lui ci ha amato (cfr Gv 13,34). E' nell'attuazione concreta di questo "suo" comandamento che Egli fa sentire la sua presenza.

Questo messaggio evangelico dà fondamento alla speranza di un mondo migliore a condizione che camminiamo nel "suo" amore. All'inizio di un nuovo anno, ci aiuti la Madre del Signore a fare nostro questo programma di vita".

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