Papa: Da Lourdes a Seoul, affido a Maria i malati e i sofferenti del mondo intero
Città del Vaticano (AsiaNews) – Nella festa della Madonna di Lourdes, diventa anche Giornata Mondiale del malato, il papa non si sofferma a parlare di miracoli e guarigioni; ringraziando operatori sanitari e i familiari dei malati, chiede “lo sviluppo di cure palliative che offrano un’assistenza integrale”, fornendo “ai malati inguaribili quel sostegno umano e quell’accompagnamento spirituale di cui hanno fortemente bisogno”.
Benedetto XVI ha ricordato l’ “evento prodigioso” della “prima apparizione della Vergine Maria a santa Bernadetta avvenuta l’11 febbraio 1858 nella grotta di Massabielle, presso Lourdes”. Tale fatto, ha spiegato il papa, ha reso “quella località, situata sul versante francese dei Pirenei, un centro mondiale di pellegrinaggi e di intensa spiritualità mariana. In quel luogo, da ormai quasi 150 anni, risuona con forza il richiamo della Madonna alla preghiera e alla penitenza, quasi permanente eco dell’invito con cui Gesù inaugurò la sua predicazione in Galilea: ‘Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino: convertitevi e credete al Vangelo’ (Mc 1,15)”.
Seppure a Lourdes avvengano spesso miracoli e guarigioni confermate da un’équipe di dottori, il papa ha voluto sottolineare un miracolo più profondo: “Quel Santuario - ha detto - è, inoltre, diventato meta di numerosi pellegrini ammalati, che ponendosi in ascolto di Maria Santissima, sono incoraggiati ad accettare i loro patimenti e ad offrirli per la salvezza del mondo, unendoli a quelli di Cristo crocifisso”.
Benedetto XVI ha poi spiegato il legame fra la festa della Madonna di Lourdes e la Giornata mondiale del malato: “Proprio per il legame esistente tra Lourdes e la sofferenza umana, quindici anni or sono l’amato Giovanni Paolo II ha voluto che, in occasione della festa della Madonna di Lourdes, si celebrasse anche la Giornata Mondiale del Malato. Quest’anno il cuore di questa ricorrenza è nella città di Seoul, capitale della Corea del Sud, dove a rappresentarmi ho inviato il Cardinale Javier Lozano Barragán, Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute. Rivolgo a lui e a quanti sono ivi radunati un cordiale saluto”.
“Vorrei estendere il mio pensiero – ha continuato il pontefice - agli operatori sanitari del mondo intero, ben consapevole dell’importanza che riveste nella nostra società il loro servizio alle persone malate. Soprattutto desidero manifestare la mia spirituale vicinanza e il mio affetto ai nostri fratelli e sorelle ammalati, con un particolare ricordo per coloro che sono colpiti da mali più gravi e dolorosi: ad essi, in modo speciale, è diretta in questa Giornata la nostra attenzione. È necessario sostenere lo sviluppo di cure palliative che offrano un’assistenza integrale e forniscano ai malati inguaribili quel sostegno umano e quell’accompagnamento spirituale di cui hanno fortemente bisogno”.
Prima della preghiera dell’Angelus, il papa ha dato appuntamento nel pomeriggio alla celebrazione eucaristica nella basilica di san Pietro, insieme a numerosi malati e pellegrini. La messa sarà presieduta dal card. Camillo Ruini, vicario per la diocesi di Roma. “Al termine della Santa Messa – ha concluso Benedetto XVI - avrò la gioia, come lo scorso anno, di intrattenermi con loro, rivivendo il clima spirituale che si sperimenta presso la Grotta di Massabielle. Alla materna protezione della Vergine Immacolata vorrei ora affidare, con la preghiera dell’Angelus, i malati e i sofferenti nel corpo e nello spirito del mondo intero”.