Papa: Chiesa e politica diano reale sostegno alle famiglie e alla vita
Nel giorno nel quale in Italia si celebra la Giornata per la vita, Benedetto XVI ripete che “la vita, opera di Dio, non va negata a nessuno”, dal suo inizio alla sua fine. L’aiuto alla famiglia, in questo momento di “profonda crisi”. Un pensiero a coloro che sono impegnati nella ricostruzione delle aree colpite dallo tsunami in Sri Lanka.
Città del Vativano (AsiaNews) – In questo momento nel quale l’istituzione familiare conosce una “profonda crisi”, le istituzioni religiose e politiche debbono prestarle aiuto, in quanto essa rappresenta l’ambiente naturale per la nascita e la crescita dei figli, per la tutela della vita, da rispettare anche quando è più debole e indifesa, come nel nascituro o nel moribondo.
La celebrazione, in Italia, della Giornata per la vita, sul tema: “Amare e desiderare la vita”, segnata anche visivamente da centinaia di palloncini verdi presenti tra le 30mila persone presenti in piazza San Pietro per la recita dell’Angelus, ha dato occasione a Benedetto XVI di tornare a rivolgere un nuovo appello per la difesa della vita.
In una assolata giornata quasi primaverile, alla quale ha fatto cenno anche il Papa, Benedetto XVI, rivolgendosi “a tutti gli uomini e le donne di buone volontà”, ha chiesto che “si mostrino accoglienti verso il grande e misterioso dono della vita. La vita, che è opera di Dio, non va negata ad alcuno, neppure al più piccolo e indifeso nascituro, tanto meno quando presenta gravi disabilità. Allo stesso tempo, facendo eco ai Pastori della Chiesa in Italia, invito a non cadere nell’inganno di pensare di poter disporre della vita fino a ‘legittimarne l’interruzione con l’eutanasia, magari mascherandola con un velo di umana pietà’ ”.
Benedetto XVI ha poi fatto riferimento alla “Settimana della vita e della famiglia” che inizia oggi nella diocesi di Roma per rivolgere una forte esortazione a tutelare la famiglia, “che è “culla” della vita e di ogni vocazione. Sappiamo bene – ha proseguito - come la famiglia fondata sul matrimonio costituisca l’ambiente naturale per la nascita e per l’educazione dei figli, e quindi per assicurare l’avvenire dell’intera umanità. Sappiamo però pure come essa sia segnata da una profonda crisi e debba oggi affrontare molteplici sfide. Occorre pertanto difenderla, aiutarla, tutelarla e valorizzarla nella sua unicità irripetibile. Se questo impegno compete in primo luogo agli sposi, è anche prioritario dovere della Chiesa e di ogni pubblica istituzione sostenere la famiglia attraverso iniziative pastorali e politiche, che tengano conto dei reali bisogni dei coniugi, degli anziani e delle nuove generazioni. Un clima familiare sereno, illuminato dalla fede e dal santo timor di Dio, - ha detto ancora - favorisce inoltre lo sbocciare ed il fiorire delle vocazioni al servizio del Vangelo. Mi riferisco, in particolare, oltre che a quanti sono chiamati a seguire Cristo nella via del sacerdozio, a tutti i religiosi, le religiose, le persone consacrate, che abbiamo ricordato venerdì scorso, nella ‘Giornata Mondiale della Vita Consacrata’ ”.
Il Papa ha infine invitato a pregare perché “attraverso uno sforzo costante a favore della vita e dell’istituto familiare, le nostre comunità siano luoghi di comunione e di speranza dove si rinnova, pur tra tante difficoltà, il grande ‘sì’ all’amore autentico e alla realtà dell’uomo e della famiglia secondo il progetto originario di Dio. Chiediamo al Signore, per intercessione di Maria Santissima, che cresca il rispetto per la sacralità della vita, si prenda sempre più coscienza delle vere esigenze familiari, ed aumenti il numero di quanti contribuiscono a realizzare nel mondo la civiltà dell’amore”.
Un pensiero dopo la recita dell’Angelus, il Papa ha rivolto anche allo Sri Lanka, salutando, in inglese, un gruppo di funzionari governativi impegnati nella ricostruzione delle aree colpite dallo tsunami. “Il Vangelo di oggi – ha aggiunto - ci mostra la grande fecondotà spirtuale che accompagna la nostra decisione che accompagna la chiamata del Signore”.
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