Papa: Avvento, tempo di chiedere a Dio di difenderci dai nostri nemici
Benedetto XVI illustra la figura di San Cromazio, vescovo di Aquileia nel IV secolo. In un periodo funestato dalle incursioni barbariche esortava “ad aprire l’anima alla fiducia di un Dio che non abbandona mai i suoi figli. Una esortazione ancora oggi valida”.
Città del Vaticano (AsiaNews) – L’Avvento è tempo di preghiera, di rivolgersi "a Dio che ci conosce, conosce me”, di chiedergli “con tutto il cuore e tutta la fede di liberarci da ogni incursione dei nemici”. E che Dio “non guardi i meriti, Lui che anche in passato liberò i figli di Israele non per i loro meriti ma per la sua misericordia”.
L’invito alla preghiera nel corso dell’attuale tempo liturgico dell’Avvento è stato rivolto da Benedetto XVI alle circa ottomila persone presenti nell’aula Paolo VI per l’udienza generale, prendendo spunto da una frase di san Cromazio di Aquileia, il Padre della Chiesa del quale ha parlato oggi. Proseguendo nell’illustrazione delle maggiori figure del cristianesimo dei primi secoli, il Papa ha parlato di questo santo, che fu vescovo di quella che allora era la nona città dell’Impero, sede di una diocesi che andava dal Veneto alle attuali Svizzera, Baviera e Slovenia, fino ai confini dell’Ungheria.
Nato verso il 345 e divenuto vescovo nel 388, “in un periodo funestato dalle scorrerie dei barbari, Cromazio invita ad aprire l’anima alla fiducia di un Dio che non abbandona mai i suoi figli. Una esortazione ancora oggi valida”. “Fu sapiente maestro e zelante pastore”. Il suo primo impegno era quello di “porsi in ascolto della Parola per farsene poi annunciatore”. Tra le tematiche che gli erano particolarmente care: la Trinità, lo Spirito Santo, e una “particolare insistenza” sul “mistero di Cristo, verbo incarnato, vero Dio e vero uomo”. Importante anche la sua dottrina mariologica: “a lui dobbiamo alcune suggestive descrizioni della Vergine, capace di accogliere Dio”.
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