31/05/2013, 00.00
VATICANO
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Papa: Ascolto, decisione, azione: l'agire di Maria sia modello per i cristiani

Meditazione di Francesco per il Rosario a conclusione del mese mariano. Ascolto, anche nella realtà quotidiana, di Dio che ci parla; decisione di affidarsi totalmente a Dio; azione nel fare ciò che Dio ci chiede. Nel pomeriggio l'incontro con22 bambini malati.

Città del Vaticano (AsiaNews) - Ascolto, decisione, azione: li mostra Maria nella sua vita e in partcolare quando va a trovare Elisabetta. Sono atteggiamenti che riflettono il perenne rapporto con Dio e che tutti i cristiani dovrebbero prendere come modello ed esempio da seguire.

Piazza san Pietro risuona stasera di un Rosario al quale prendono parte 20mila persone: luci di candele la illuminano, mentra una statua della Madonna la percorre.

Papa Francesco, detta la sua meditazione al termine della preghiera mariana, guidata dal cardinale Angelo Comastri, vicario generale per la Città del Vaticano.

Prima dell'incontro con i fedeli riuniti in piazza san Pietro, Francesco ha voluto vedere un gruppo di 22 bambini - tra loro tre sorelline - ricoverati nel reparto di Oncologia pedratica del policilinico "Agostino Gemelli" di Roma. L'incontro, informa padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana, si è svolto in un clima di preghiera e di grande commozione, ma anche di gioia, come ogni volta che i bimbi sono protagonisti. Il Papa ha rivolto ai bambini e ai presenti alcune parole in forma di dialogo con i piccoli, ascoltando le loro domande e ricevendo piccoli doni, e invitandoli a sentire sempre la presenza di Gesù vicino a loro, "perché Gesù vuole loro tanto bene". Dopo un'Ave Maria recitata insieme, il Papa impartito la benedizione, che è "come un abbraccio di Dio". Infine - come suo solito - ha salutato con grande affetto singolarmente tutti i presenti, ogni bambino con i suoi genitori.

Stasera, nella sua meditazione ha preso spunto dalla odierna festa della Visitazione della Beata Vergine Maria a Elisabetta.

"Tre parole sintetizzano l'atteggiamento di Maria: ascolto, decisione, azione; parole che indicano una strada anche per noi di fronte a ciò che ci chiede il Signore nella vita".

"Ascolto. Da dove nasce il gesto di Maria di andare dalla parente Elisabetta? Da una parola dell'Angelo di Dio: «Elisabetta tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio...» (Lc 1,36). Maria sa ascoltare Dio. Attenzione: non è un semplice "udire" superficiale, ma è l'"ascolto" fatto di attenzione, di accoglienza, di disponibilità verso Dio. Non è il modo distratto con cui a volte noi ci mettiamo di fronte al Signore o agli altri: udiamo le parole, ma non ascoltiamo veramente. Maria è attenta a Dio, ascolta Dio. Ma Maria ascolta anche i fatti, legge cioè gli eventi della sua vita, è attenta alla realtà concreta e non si ferma alla superficie, ma va nel profondo, per coglierne il significato. La parente Elisabetta, che è già anziana, aspetta un figlio: questo è il fatto. Ma Maria è attenta al significato, lo sa cogliere: «Nulla è impossibile a Dio»".

"Questo vale anche nella nostra vita: ascolto di Dio che ci parla, e ascolto anche della realtà quotidiana, attenzione alle persone, ai fatti perché il Signore è alla porta della nostra vita e bussa in molti modi, pone segni nel nostro cammino; a noi la capacità di vederli".

Il secodo elemento indicato dal Papa è la "decisione". "Maria non vive 'di fretta', con affanno, ma, come sottolinea san Luca, «meditava tutte queste cose nel suo cuore». E anche nel momento decisivo dell'Annunciazione dell'Angelo, Ella chiede: «Come avverrà questo?». Ma non si ferma neppure al momento della riflessione; fa un passo avanti: decide. Non vive di fretta, ma solo quando è necessario "va in fretta". Maria non si lascia trascinare dagli eventi, non evita la fatica della decisione". E questo avviene sia nella scelta fondamentale che cambierà la sua vita, all'Annunciazione, "sia nelle scelte più quotidiane, ma ricche anch'esse di significato", come alle nozze di Cana. "Anche qui si vede il realismo, l'umanità, la concretezza di Maria, che è attenta ai fatti, ai problemi; vede e comprende la difficoltà di quei due giovani sposi ai quali viene a mancare il vino della festa, riflette e sa che Gesù può fare qualcosa, e decide di rivolgersi al Figlio perché intervenga: «Non hanno più vino»".

"Nella vita è difficile prendere decisioni, spesso tendiamo a rimandarle, a lasciare che altri decidano al nostro posto, spesso preferiamo lasciarci trascinare dagli eventi, seguire la moda del momento; a volte sappiamo quello che dobbiamo fare, ma non ne abbiamo il coraggio o ci pare troppo difficile perché vuol dire andare controcorrente. Maria nell'Annunciazione, nella Visitazione, alle nozze di Cana va controcorrente; si pone in ascolto di Dio, riflette e cerca di comprendere la realtà, e decide di affidarsi totalmente a Dio, decide di visitare, pur essendo incinta, l'anziana parente, decide di affidarsi al Figlio con insistenza per salvare la gioia delle nozze".

Azione, infine. "Maria si mise in viaggio e «andò in fretta...». Domenica scorsa sottolineavo questo modo di fare di Maria: nonostante le difficoltà, le critiche che avrà ricevuto per la sua decisione di partire, non si ferma davanti a niente. E qui parte 'in fretta'. Nella preghiera, davanti a Dio che parla, nel riflettere e meditare sui fatti della sua vita, Maria non ha fretta, non si lascia prendere dal momento, non si lascia trascinare dagli eventi. Ma quando ha chiaro che cosa Dio le chiede, ciò che deve fare, non indugia, non ritarda, ma va 'in fretta'".

"L'agire di Maria è una conseguenza della sua obbedienza alle parole dell'Angelo, ma unita alla carità: va da Elisabetta per rendersi utile; e in questo uscire dalla sua casa, da se stessa, per amore, porta quanto ha di più prezioso: Gesù; porta il suo Figlio".

"A volte, anche noi ci fermiamo all'ascolto, alla riflessione su ciò che dovremmo fare, forse abbiamo anche chiara la decisione che dobbiamo prendere, ma non facciamo il passaggio all'azione. E soprattutto non mettiamo in gioco noi stessi muovendoci 'in fretta' verso gli altri per portare loro il nostro aiuto, la nostra comprensione, la nostra carità; per portare anche noi, come Maria, ciò che abbiamo di più prezioso e che abbiamo ricevuto, Gesù e il suo Vangelo, con la parola e soprattutto con la testimonianza concreta del nostro agire".

 

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