Papa “grande pena” per i profughi annegati e per le vittime delle mine anti-uomo
Città del Vaticano (AsiaNews) – All’Angelus di oggi, inserito alla fine della messa in piazza san Pietro per la domenica delle Palme, Benedetto XVI ha messo in secondo piano il saluto ai rappresentanti per la Giornata della Gioventù per sottolineare due gravi problemi che affliggono la comunità internazionale: l’uso delle mine anti-uomo e il dramma dei profughi africani annegati nei giorni scorsi nel mare Mediterraneo.
Il papa ha ricordato che proprio il 4 aprile è stata celebrata la IV Giornata dell’ONU per sensibilizzare sul problema delle mine antipersona. Di recente l’Onu ha anche aperto le firme per la Convenzione contro l’uso delle munizioni a grappolo. “Desidero incoraggiare – ha detto il pontefice - i Paesi che non lo hanno ancora fatto a firmare senza indugio questi importanti strumenti del diritto internazionale umanitario, ai quali la Santa Sede ha dato da sempre il proprio appoggio. Esprimo altresì il mio sostegno a qualsiasi misura intesa a garantire la necessaria assistenza alle vittime di tali armi devastanti”.
L’altro appello è introdotto dalla “grande pena i nostri fratelli e sorelle africani, che pochi giorni fa hanno trovato la morte nel Mare Mediterraneo, mentre cercavano di raggiungere l’Europa”. Alla fine di marzo 3 imbarcazioni provenienti dalla Libia, strapieni di centinaia di profughi, sono affondate, provocando con ogni probabilità la morte per annegamento di almeno 300 persone. “Non possiamo – ha detto il papa - rassegnarci a tali tragedie, che purtroppo si ripetono da tempo! Le dimensioni del fenomeno rendono sempre più urgenti strategie coordinate tra Unione Europea e Stati africani, come pure l’adozione di adeguate misure di carattere umanitario, per impedire che questi migranti ricorrano a trafficanti senza scrupoli. Mentre prego per le vittime, perché il Signore le accolga nella sua pace, vorrei osservare che questo problema, ulteriormente aggravato dalla crisi globale, troverà soluzione solo quando le popolazioni africane, con l’aiuto della comunità internazionale, potranno affrancarsi dalla miseria e dalle guerre”.
Dopo aver salutato i delegati delle Giornate mondiali della gioventù, legati al Pontificio consiglio per i laici, Benedetto XVI ha commentato il simbolo del passaggio della Croce dalle mani dei giovani australiani a quelle dei giovani spagnoli: “Questo ‘passaggio di testimone’ assume un valore altamente simbolico, con cui esprimiamo immensa gratitudine a Dio per i doni ricevuti nel grande incontro di Sydney e per quelli che vorrà concederci in quello di Madrid. Domani la Croce, accompagnata dall’Icona della Vergine Maria, partirà per la capitale spagnola, e là sarà presente alla grande processione del Venerdì Santo. In seguito inizierà un lungo pellegrinaggio che, attraverso le Diocesi della Spagna, la riporterà a Madrid nell’estate 2011. Possano questa Croce e questa Icona di Maria essere per tutti segno dell’amore invincibile di Cristo e della sua e nostra Madre!”.
Il “passaggio” della Croce, applaudito dalle migliaia di giovani, è avvenuto sul sagrato della piazza, alla presenza del card. George Pell di Sydney e del card. Antonio María Rouco Varela di Madrid.
Il raduno mondiale dei giovani, che avrà luogo nell’agosto 2011 a Madrid, avrà per tema: "Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede (cfr Col 2,7)".
Foto: CPP