25/09/2024, 12.04
VATICANO
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Papa sul Libano: 'Inaccettabile l'escalation. Ogni sforzo per fermarla'

All'udienza generale del mercoledì espresso dolore per le notizie dal Paese dei Cedri. Vicinanza al popolo libanese e a tutti i "popoli martoriati" dalle guerre. La catechesi sullo Spirito Santo alleato contro il male che si nasconde nella superstizione: "Col diavolo non si dialoga".

Città del Vaticano (AsiaNews) - “Addolorato dalle notizie che giungono dal Libano, dove negli ultimi giorni intensi bombardamenti hanno provocato molte vittime e distruzioni”. Così papa Francesco questa mattina da piazza San Pietro, rivolgendo ai pellegrini di lingua italiana al termine dell’udienza generale, ha commentato la drammatica situazione in Medio Oriente, soprattutto dopo l’offensiva israeliana degli ultimi giorni che ha causato oltre 560 vittime nel Paese dei Cedri. “Auspico che la comunità internazionale faccia ogni sforzo per fermare questa terribile escalation. È inaccettabile. Esprimo la mia vicinanza al popolo libanese, che già troppo ha sofferto nel recente passato”, ha continuato Bergoglio.

Di fronte a circa 20mila fedeli proveniente da ogni angolo della Terra, il Santo Padre ha invitato a pregare per la pace e “per tutti, per tutti i popoli che soffrono a causa della guerra”. Dedicando quindi un pensiero speciale ai numerosi “popoli martoriati” da guerre, sofferenze e ingiustizie. “Non dimentichiamo la martoriata Ucraina, il Myanmar, la Palestina, Israele, il Sudan”, ha aggiunto. Rivolgendosi a un gruppo di cresimandi della diocesi italiana di Forlì-Bertinoro, presente oggi all’udienza, Francesco ha detto: “Cari ragazzi, con la forza dello Spirito Santo siate coraggiosi testimoni del Vangelo tra i vostri coetanei, e non stancatevi di essere protagonisti di pace e di fraternità nell’ambiente in cui vivete”. La pace tanto auspicata si può anzitutto fare nella quotidianità, a partire dal protagonismo e della cura dei giovani.

La catechesi letta all’inizio dell’odierno appuntamento e riassunta in diverse lingue, è stata incentrata sul brano del Vangelo di Luca (Lc 4,1-2.13-14) che narra di Gesù “condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo” (v. 1).“Lo Spirito Santo nostro alleato nella lotta contro lo spirito del male”, è stato il tema dell’intervento di questa mattina, che si inserisce nel ciclo di catechesi “Lo Spirito e la Sposa. Lo Spirito Santo guida il popolo di Dio incontro a Gesù nostra speranza”.

La riflessione ha mosso i passi da quello che è “uno strano fenomeno riguardo al demonio” che è osservabile nel presente. “A un certo livello culturale, si ritiene che semplicemente non esista. Sarebbe un simbolo dell’inconscio collettivo, o dell’alienazione, insomma una metafora”, ha spiegato. “Ci fa credere che lui non esiste. E così domina tutto, è furbo”. Nonostante ciò il mondo “pullula” di sue espressioni, visibili soprattuto nelle pratiche di superstizione. “Se tu sei superstizioso incoscientemente stai dialogando col diavolo. Col diavolo non si dialoga”, ha affermato il Santo Padre.

È stato poi stato spiegato quanto la prova “più forte” dell’esistenza del demonio “non si ha nei peccatori o negli ossessi, ma nei santi”. Proprio le vite illuminate delle persone sante vivono una lotta “con questa oscura realtà”. Si può uscire vittoriosi, vincere questa battaglia “come la vinse Gesù nel deserto: a colpi di parola di Dio”. “Gesù non dialoga col demonio. Mai ha dialogato col demonio. O lo caccia via o lo condanna, ma mai dialoga”, ha affermato Papa Francesco. Anche un altro mezzo è utile per affrontare il male: la vigilanza. Proposto da San Pietro: “Siate sobri, vegliate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare” (1 Pt 5,8). 

Infine, Bergoglio ha messo in guardia dai “mezzi per dare occasione al diavolo” offerti dalla tecnologia. Tra tutti, la pornografia e il “mercato fiorentissimo” che trascina con sé. “Questo è un fenomeno assai diffuso, da cui i cristiani devono però ben guardarsi e che devono rigettare con forza”. Ma, nonostante l’“azione del diavolo” presente in questo mondo “tecnologico e secolarizzato”, non bisogna scoraggiarsi. "Il pensiero finale deve essere, anche in questo caso, di fiducia e di sicurezza - ha aggiunto -. Cristo ha vinto il demonio e ci ha donato lo Spirito Santo per fare nostra la sua vittoria”. 

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