22/01/2007, 00.00
VATICANO - CINA
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Papa e cardinali: un sguardo comune al dossier Cina

di Bernardo Cervellera
Benedetto XVI ha condiviso molto tempo coi partecipanti all’incontro sulla Chiesa in Cina. Soddisfatti il card. Bertone e il card. Shan; entusiasta il card. Zen. Al varo una Commissione permanente. I cattolici cinesi aspettano la lettera del Papa.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Benedetto XVI “si è mostrato profondo conoscitore del dossier Cina”  e alla fine dell’incontro si è trattenuto a lungo con i cardinali e gli altri partecipanti all’incontro sulla Cina svoltosi in Vaticano: lo ha detto ad AsiaNews il card. Tarcisio Bertone. Al termine del colloquio vi è molta soddisfazione e attesa per la lettera del Papa e per la costituzione di una Commissione sulla Cina.  “L’aria che si respirava – ha detto il cardinale segretario di Stato – era molto cordiale e fraterna, tutti hanno potuto esprimere le loro preoccupazioni”.

Commentando il comunicato della sala stampa vaticana, il card. Bertone sottolinea il valore della “luminosa testimonianza” data dalla chiesa sotterranea  e della “comunione con il Sommo Pontefice” della “quasi totalità” dei vescovi e sacerdoti cinesi, anche nella Chiesa ufficiale, riconosciuta dal governo.

Sottolineando l’esigenza di “un cammino di testimonianza libera e pacifica”, il segretario di stato ha detto: “Spero davvero che si stabilisca con le autorità governative [di Pechino - ndr] un rapporto rispettoso e costruttivo, nel superamento delle incomprensioni del passato e che possiamo lavorare insieme per il bene – e ripeto “il bene” - del popolo cinese”.

Anche il card. Paul Shan, vescovo emerito di Kaohsiung (Taiwan), presente all’incontro, ha parlato dell’ atmosfera “sincera e franca” dei colloqui. “Il comunicato pubblicato due giorni fa – spiega il porporato - rispecchia molto bene i sentimenti dei partecipanti all’incontro”. Il cardinale di Taiwan sottolinea che “la lettera del Papa sarà molto importante” e che “tratterà i punti salienti della questione Cina”.

Il card. Joseph Zen di Hong Kong è pienamente soddisfatto del lavoro svolto nei due giorni, che egli giudica “molto, molto positivi”. “L’organizzazione, la conduzione, la documentazione – ha detto ad AsiaNews - sono stati perfetti. Si vede che vi è stato molto impegno e si avevano a cuore i frutti dell’incontro. È stato un momento molto importante per tutto il Vaticano, tant’è che hanno partecipato tutti i membri della Segreteria di Stato e tutta la Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, insieme a esperti dei dicasteri di diritto canonico, della Dottrina della Fede, ecc.

Ognuno si è espresso con vera libertà, franchezza e cordialità, senza alcun segno di impazienza e in pieno ascolto. Tutti volevano comprendere in verità, chiarire i fatti, interpretarli insieme, trovare le soluzioni.

Questa riunione è un inizio,  e ha mostrato che si può collaborare tutti insieme. Il che è un buon auspicio per l’eventuale Commissione sulla Cina. Essa è stata approvata in via di principio, ma non si è ancora definita la sua composizione”.

Da Hong Kong, p. Gianni Criveller, PIME, esperto dell’Holy Spirit Study Centre, mette in luce alcuni elementi importanti del comunicato diffuso dalla sala stampa della Santa Sede: “Mi ha colpito in modo positivo – dice ad AsiaNews - l’esplicito riferimento alle sofferenze di numerosi vescovi, sacerdoti e fedeli che hanno mantenuto una limpida fedeltà alla fede cattolica e alla Santa Sede. È stato anche riconosciuto, forse per la prima volta in modo pubblico ed esplicito da parte della Santa Sede, che la stragrande maggioranza dei vescovi della Chiesa ufficiale sono in comunione con il Santo Padre. A mio parere queste parole hanno un valore simbolico enorme: sono la dichiarazione del fallimento della politica religiosa del regime cinese, che ha cercato per decenni di creare una chiesa nazionale indipendente da Roma”.

“È pure molto importante il riferimento alla costituzione divina della chiesa: essa è governata dai vescovi, successori degli apostoli, in comunione con Pietro, il loro capo. La chiesa in Cina è invece ancora sottoposta al controllo di una Associazione voluta da una partito politico, manipolata da un signore, Liu Bainian, che continua a fare un’incredibile quantità di male ai cattolici. È a lui, infatti, che si deve imputare la maggiore responsabilità delle consacrazioni illegittime del 2000 e del 2006, che hanno creato profonde divisioni e contrasti tra le comunità cattoliche”.

Sull’imminente lettera che il papa scriverà ai cattolici cinesi, p. Criveller dice: “Il Santo Padre ha tutte le informazioni necessarie per scrivere ai cattolici della Cina. Egli potrà aiutarci ad affrontare i problemi principali di questa Chiesa. Attualmente i problemi più urgenti sono: l’evangelizzazione (soprattutto dei giovani); la sfida della secolarizzazione; la scelta dei nuovi vescovi (spesso molto giovani); la formazione (di vescovi, preti, religiose e fedeli laici); l’unità; la liberta dal controllo dell’Associazione Patriottica e del suo segretario Liu Bainian. Sono sicuro che i cattolici cinesi riceveranno la parole del papa con riconoscenza e devozione. Essi, a qualunque comunità appartengano, le accoglieranno con totale adesione della mente e del cuore”.

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