12/06/2024, 12.32
VATICANO
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Papa all'udienza: 'Avere sempre un Vangelo tascabile'

In piazza San Pietro la catechesi settimanale dedicata oggi al tema "Tutta la Scrittura è ispirata da Dio". La Parola "improvvisamente si illumina" quando getta luce sulle situazioni della vita. Ricordando le guerre, un nuovo appello: "Preghiamo per la pace". Su Sant'Antonio da Padova: esempio per essere " testimoni credibili del Vangelo". 

Città del Vaticano (AsiaNews) - “Oggi ci vuole la pace. La guerra sempre, dal primo giorno, è una sconfitta. Preghiamo per la pace, che il Signore ci dia forza per lottare sempre per la pace”. Questa mattina all’udienza in San Pietro, dopo aver letto la riflessione sul tema “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio. Conoscere l’amore di Dio dalle parole di Dio” - inserita nel nuovo ciclo di catechesi “Lo Spirito e la Sposa” iniziato due settimane fa -, Papa Francesco ha invitato nuovamente quanti in ascolto, durante i saluti conclusi destinati ai pellegrini di lingua italiana, a non dimenticare i luoghi del mondo piegati dalla violenza dei conflitti: la “martoriata Ucraina”, Palestina, Israele, Myanmar, e tutti “i Paesi che sono in guerra”. 

Dopo aver dedicato un pensiero “ai giovani, agli ammalati, agli anziani, agli sposi novelli”, Bergoglio ha anche rammentato la memoria liturgica di Sant’Antonio da Padova (1195-1231), “sacerdote e dottore della Chiesa”, che ricorre domani 13 giugno. “L’esempio di questo insigne predicatore, protettore dei poveri, dei sofferenti, susciti in ciascuno il desiderio per conseguire il cammino della fede e imitare la sua vita diventando così testimoni credibili del Vangelo”, ha detto. Ricordato anche il Pontefice Ormisda, patrono della città italiana di Frosinone: presente all’udienza una delegazione della diocesi guidata da mons. Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino, giunta a Roma per celebrare il 1500esimo anniversario della morte del Santo.

La riflessione letta in apertura di udienza ha mosso i passi dalla lettura di due versetti tratti dalla Seconda Lettera di Pietro (2 Pt 1, 20-21) in cui si afferma, parlando della Scrittura e dei profeti che la composero, che “mossi da Spirito Santo parlarono quegli uomini da parte di Dio”. Papa Francesco ha così messo a tema “l’ispirazione divina della Bibbia”. Le Scritture sono infatti formate da parole “ispirate” che hanno la capacità di diventare a loro volta “ispiratrici”. È lo Spirito Santo ad averle ispirate, il quale è anche Colui che “le spiega e le rende perennemente vive e attive”; che, insomma, “continua, nella Chiesa, l’azione del risorto”. Un’azione che ancora accompagna la lettura della Scrittura, specie quando questa “improvvisamente si illumina”. “Ci parla, proietta luce su un problema che stiamo vivendo, o rende chiara la volontà di Dio per noi in una certa situazione, e così via”, ha affermato Papa Francesco. “Le parole della Scrittura, sotto l’azione dello Spirito, diventano luminose”.

Al centro della Scrittura, come “un faro che illumina tutto”, c’è la morte e resurrezione di Cristo. “La Chiesa si nutre della lettura spirituale della Sacra Scrittura, cioè della lettura fatta sotto la guida dello Spirito Santo che l’ha ispirata”, ha aggiunto Bergoglio. E ancora: “La Chiesa, Sposa di Cristo, è l’interprete autorizzata del testo ispirato”. È infatti la Chiesa a indirizzare i fedeli verso la Verità che trasuda dai testi biblici, attraverso strumenti quali la lectio divina, ovvero “dedicare un tempo della giornata alla lettura personale e meditativa di un brano della Scrittura”. “Mi raccomando: avete sempre un Vangelo tascabile, portatelo nella borsa, nelle tasche, così quando siete in viaggio, quando siete un po’ liberi… lo prendi e leggi qualcosa. Questo è molto importante per la vita”, ha affermato Papa Francesco. 

Ricordando quindi che la “lettura spirituale” della Scrittura per eccellenza è quella “comunitaria” che avviene durante la celebrazione dell’Eucarestia. Lo strumento che utilizza il celebrate per “aiutare a trasferire la Parola di Dio dal libro alla vita” è l’omelia. “Deve essere breve: un’immagine, un pensiero, un sentimento. L’omelia non deve andare oltre gli 8 minuti. Perché  dopo con il tempo si perde l’attenzione. E la gente dorme, si addormenta, e ha ragione”, ha sottolineato il Santo Padre rivolgendosi ai sacerdoti. Questi ultimi "parlano tanto, tante volte, e non si capisce di che cosa parlano”. "Cari fratelli e sorelle, avanti con la lettura della Bibbia - ha concluso il Pontefice -. Lo Spirito Santo, che ha ispirato le Scritture e ora spira dalle Scritture, ci aiuti a cogliere questo amore di Dio nelle situazioni concrete della vita".

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