21/07/2024, 13.04
VATICANO
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Papa all'Angelus: 'Attenti alla dittatura del fare'

Dalla finestra del Palazzo Apostolico un nuovo appello per la pace, nelle ore in cui il card. Parolin si trova in Ucraina: "La guerra è una sconfitta". Le Olimpiadi e le Paralimpiadi di Parigi siano "segno del mondo inclusivo che vogliamo costruire". Sulla Parola del giorno: riposo essenziale per avere compassione.

Città del Vaticano (AsiaNews) - Nelle ore in cui il segretario di Stato della Santa Sede card. Pietro Parolin si trova in Ucraina, per portare a quella terra “martoriata” la vicinanza del Papa e la preghiera per una pace tanto agognata, dalla finestra del Palazzo Apostolico Vaticano Bergoglio, affacciato dalle 12 per la recita dell’Angelus, per l'ennesima volta esclama: “La guerra è una sconfitta!”. Anche da Roma è stato rinnovato quindi l’invito a pregare per l’armonia nel mondo. Oltre a Kiev, ricordati Palestina, Israele, Myanmar e gli altri Paesi schiacciati dalle violenze. Oggi, durante la Messa presieduta presso il santuario mariano di Berdychiv, Parolin ha invitato i fedeli, in guerra da oltre due anni, a “non perdere la fiducia anche se sembra che il male abbia il sopravvento”.

Nella settimana in cui si avviano i Giochi Olimpici di Parigi (dal 26 luglio all’11 agosto), seguiti dai Paralimpici, Papa Francesco dopo aver recitato l’Angelus ha affermato che “lo sport ha anche una grande forza sociale, capace di unire pacificamente persone di culture diverse”. Da qui un altro appello per la pace. “Auspico che questo evento possa essere segno del mondo inclusivo che vogliamo costruire e che gli atleti con la loro testimonianza sportiva siano messaggeri di pace e validi modelli per i giovani in particolare”, ha aggiunto. Seguendo l’esempio delle Olimpiadi delle origini, inoltre, il Pontefice ha chiesto che i prossimi Giochi “siano occasione per stabilire una tregua nelle guerre, dimostrando una sincera volontà di pace”, tra le nazioni del mondo.

Prima della recita della preghiera mariana Francesco ha condiviso con i fedeli in ascolto il commento al Vangelo del giorno (Mc 6,30-34). Il brano narra dell’invito che Gesù rivolge agli apostoli di andare in disparte a riposare, perché “non avevano neanche il tempo di mangiare”. Nonostante lo spostamento verso un luogo deserto, molte persone li seguono e li precedono. A quel punto Gesù “ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore”, e inizia a insegnare. Il Santo Padre si è concentrato nell’intervento sull’invito a riposare e la compassione, due cose che sembrano “inconciliabili”. Invitando i discepoli a riposare Cristo “sta cogliendo un pericolo che può riguardare anche la nostra vita e il nostro apostolato”, ha affermato. Quello rappresentato dal preoccuparsi troppo di fare le cose e dei risultati.

“Succede che ci agitiamo e perdiamo di vista l’essenziale, rischiando di esaurire le nostre energie e di cadere nella stanchezza del corpo e dello spirito”, ha aggiunto il Vescovo di Roma. L’invito di Gesù è rivolto quindi anche all’attuale società, “spesso prigioniera della fretta”, ma anche alla Chiesa. “Stiamo attenti alla dittatura del fare!”, ha esclamato. Tale tirannide si può identificare anche nelle dinamiche relazionali all’interno delle famiglie, specialmente laddove le persone sono costrette ad “assentarsi per lavoro dovendo così sacrificare il tempo da dedicare alla famiglia”. Questa dinamica è stata definita da Bergoglio una “ingiustizia sociale”. “Pensiamo cosa possiamo fare per aiutare le persone che sono costrette a vivere così”, è stato l’invito rivolto a quanti in ascolto, in una piazza San Pietro assolata e piena di pellegrini proveniente da tutto il mondo.

“Il riposo proposto da Gesù non è una fuga dal mondo, non è un ritirarsi nel benessere personale”, ha spiegato il Pontefice. Anzi, il riposo è indispensabile per indirizzare al mondo uno “sguardo compassionevole”. Questo “sa cogliere i bisogni dell’altro, soltanto se il nostro cuore non è consumato dall’ansia del fare, se sappiamo fermarci e, nel silenzio dell’adorazione, ricevere la Grazia di Dio”, ha aggiunto. Il commento della Parola si è concluso con una invocazione di aiuto rivolta alla Vergine Santa. “Ci aiuti a riposare nello Spirito anche in mezzo a tutte le attività quotidiane, e ad essere disponibili e compassionevoli verso gli altri”, sono state le parole pronunciare dal Papa.

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