Papa, omaggio dal Vietnam che non lo ha voluto
Il governo di Hanoi, come la Cina, non ha relazioni diplomatiche con il Vaticano sebbene gli 8 milioni di fedeli cattolici rendano la nazione del sudest asiatico il 2° paese asiatico con la più grande comunità cattolica.
Domenica il primo ministro Phan Van Khai ha inviato alla Santa Sede un messaggio di condoglianze per la scomparsa del pontefice.
Sabato la notizia della morte del papa è stata pubblicata sull'home page del sito del Nhan Dan, il quotidiano ufficiale del Partito comunista vietnamita. Ieri il Fronte patriottico, l'organizzazione del Partito per gli la politica religiosa, ha inviato un messaggio di cordoglio ai vescovi vietnamiti lodando gli sforzi di Giovanni Paolo II: il messaggio è comparso sulla prima pagina dell'edizione internet del quotidiano nazionale. "Papa Giovanni Paolo II" afferma nel messaggio Pham The Duyet, capo del Fronte "era un leader religioso che ha molto contribuito nella ricerca della pace e della riconciliazione, condannando i genocidi, le guerre criminali e la diffusione dell'Aids".
Nel suo messaggio Duyet invita i vescovi locali a seguire "l'esempio morale del papa".
Un funzionario del Comitato per gli affari religiosi ha dichiarato che il governo ha ordinato a tutte le chiese di tenere celebrazioni di suffragio per il papa defunto. "I vescovi e sacerdoti" ha aggiunto il funzionario "possono andare ai funerali in Vaticano secondo la loro volontà".
Mons. Joseph Ngo Quang Kiet, arcivescovo di Hanoi, ha dichiarato che il cardinal Jean-Baptiste Pham Minh Man, arcivescovo di Ho Chi Minh, dovrebbe partecipare alle esequie del pontefice. "Il papa" ha aggiunto mons. Kiet "ha amato il Vietnam in modo speciale". Nel 1988 Giovanni Paolo II ha canonizzato 117 cattolici vietnamiti e missionari europei martirizzati sotto gli imperatori locali del XVIII e XIX secolo.
Mons. Kiet ha detto inoltre che il papa voleva visitare il Vietnam; i vescovi cattolici lo avevano invitato per il 200° anniversario del santuario mariano nazionale di La Vang, ma il governo comunista non ha concesso il permesso per il viaggio del pontefice, oltre ad ostacolare i pellegrinaggi dei fedeli locali. Mons. Kiet si augura che il futuro papa possa visitare il Vietnam.