Pakistan: in 7 giorni 600 arresti tra i fondamentalisti islamici
Molti sono ritenuti responsabili delle crescenti violenze tra sunniti e sciiti nel paese.
Islamabad (AsiaNews/Agenzie) Quasi 600 persone sono state arrestate in una sola settimana nel quadro delle operazioni contro militanti islamici e predicatori d'odio, volute dal presidente Pervez Musharraf. Lo rende noto Aftab Ahmed Khan Sherpao, ministro degli Interni pakistano.
Sherpao spiega che è stata applicata la legge antiterrorismo che consente la detenzione del sospetto fino a 1 anno senza formale accusa. Molti tra i fermati, rivela, sono ritenuti collegati con i gruppi fondamentalisti banditi dal Paese; gli altri sono leader religiosi musulmani sospettati di avere causato le frequenti violenze tra sunniti e sciiti o persone che pubblicano e diffondono testi inneggianti all'odio religioso. Tra i detenuti, numerosi sono membri di gruppi legati ad Al Qaeda, come Sipah-e-Sahaba Pakistan, Jaish-e-Mohammad e Lashkar-e-Jhangvi.
Il giro di vite è iniziato dopo che il premier britannico Tony Blair aveva sollecitato il Pakistan a prendere provvedimenti nei confronti delle madrasse [scuole islamiche], a seguito della notizia che 3 dei terroristi di Londra avevano visitato il Pakistan. Le fonti governative pakistane negano alcun collegamento tra i raid e gli attentati di Londra e Sharm el-Sheik.
Il 21 luglio il presidente Musharraf, in un discorso televisivo, aveva preannunciato severi interventi contro chi predica odio e un più stretto controllo sui gruppi estremisti islamici e sulle scuole religiose, sospettate di favorire il reclutamento e la formazione di combattenti islamici. Le oltre 10 mila madrasse dovranno venire registrate entro dicembre. Le scuole forniscono istruzione gratuita a oltre 1 milione di bambini, specie in zone trascurate dal sistema educativo statale. Molte, però, non sono ancora registrate e mancano controlli sulla provenienza dei finanziamenti e sui programmi didattici.
Le scuole religiose hanno chiesto "l'immediata" sospensione delle attività contro le madrasse. "Chiediamo dice in un documento l'Unità degli amministratori delle scuole religiose che le madrasse non siano bersagliate, in modo diretto o indiretto, con accuse di terrorismo, estremismo e addestramento di militanti".
La Muttahida Majlis-e-Amal, sigla che riunisce i 6 maggiori partiti religiosi di opposizione, critica l'operazione che definisce "terrorismo di Stato" e accusa Musharraf di essere un "burattino dell'Occidente".
09/12/2009