23/07/2008, 00.00
PAKISTAN – AFGHANISTAN
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Pakistan, riunione di governo per fermare la minaccia islamica

Al centro dei colloqui le misure antiterrorismo contro i fondamentalisti, che controllano intere zone della frontiera nord-occidentale con l’Afghanistan e vi hanno instaurato corti permanenti. A Quetta l’esercito pakistano ha arrestato il comandante locale delle forze armate talebane.

Islamabad (AsiaNews/Agenzie) – Questa mattina nella capitale si è tenuta una riunione di governo straordinaria per discutere sulle nuove norme antiterrorismo. Al centro dei colloqui le recenti minacce dei fondamentalisti, che controllano intere zone nella frontiera nord-occidentale del Paese, instaurando delle corti islamiche permanenti. La zona al confine con l’Afghanistan da tempo è teatro di scontri fra i talebani e le forze della coalizione, che hanno accusato Islamabad di non impegnarsi a sufficienza nella lotta al terrorismo.

Oltre al premier Yousuf Raza Gilani e ai vertici governativi, alla riunione hanno partecipato: Asif Ali Zardari, marito di Benazir Bhutto assassinata lo scorso dicembre; Shahbaz Sharif, fratello dell’ex primo ministro Nawaz Sharif, esponente della Lega musulmana; Maulana Fazlur Rehman, del partito degli ulema e Asfandyar Wali Khan, rappresentate del partito nazionalista dei Pashtun (ANP).

Un membro dell’esecutivo sottolinea che si è discusso a fondo “sulle operazioni militari in corso nelle aree tribali nel nord-ovest” e sulla situazione della “sicurezza” nel Paese, oltre a delineare “le future strategie nella lotta contro il terrorismo” con una particolare attenzione alle milizie di al Qaeda, che hanno fatto del Pakistan una base strategica per le operazioni di guerriglia. Nei giorni scorsi i vertici della rete del terrore hanno lanciato diversi proclami e minacce contro i funzionari del governo pakistani, colpevoli di aver chiesto alle forze di sicurezza operazioni militari volte ad annientare le milizie ribelli nella regione.

Il governo pakistano auspica una risoluzione della crisi mediante diplomazia e rigettando l’uso della forza; una decisione che, secondo le forze della coalizione, favorisce il proliferare delle operazioni di guerriglia contro l’Afghanistan, lanciate proprio da quella zona.

È di ieri, invece, la notizia dell’arresto avvenuto sabato scorso di uno dei leader talebani a Quetta, città nel sud-ovest del Paese: le forze di sicurezza pakistane hanno fermato il mullah Rahim, comandante delle forze armate dell’Helmand e figura di primo piano delle milizie talebane.

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