Pakistan, la Pasqua "messaggio di amore per tutta la nazione"
"Nonostante le violenze e le discriminazioni dicono i presuli pakistani ad AsiaNews abbiamo celebrato una Pasqua di resurrezione e di riconciliazione. Il pregiudizio e l'odio, attraverso l'amore, possono divenire nuova vita per tutti".
Karachi (AsiaNews) La Pasqua celebrata dai cattolici pakistani "è un segno di amore e di riconciliazione per tutta la nazione" così come "è edificante" aver visto "il coraggio dei cattolici, che si sono incontrati per proclamare la morte e la resurrezione del Signore nonostante le continue violenze che subiscono".
A pronunciare queste parole è mons. Evarist Pinto, arcivescovo di Karachi, che ad AsiaNews definisce "una gioia" il servire "una comunità di questo tipo, che con grande fede e lealtà ha seguito tutto il cammino liturgico della Settimana santa e della Pasqua".
"C'era molta paura fra la mia comunità dice il presule che temeva nuovi attacchi durante la celebrazione di questa festa, così centrale per tutti i cattolici. Il governo ha mantenuto le sue promesse ed ha fornito la sicurezza necessaria a far andare tutto per il verso giusto".
"Un sacerdote della mia arcidiocesi continua mons. Pinto mi ha detto che per lui era un grande gioia poter celebrare una messa solenne così gioiosa come quella di Pasqua senza aver paura di nulla: io voglio aggiungere che mi ha riempito il cuore vedere la profondità e la forza della fede delle persone più umili".
"La situazione in città conclude è molto tesa. Nessuno può dimenticare le bombe del Nishtar Park, che l'11 aprile sono esplose uccidendo e ferendo molti membri della comunità musulmana. Ringraziando Dio, la situazione sta tornando alla normalità, necessaria per la convivenza pacifica".
Dello stesso tono è il messaggio pasquale di mons. Lawrence Saldanha, arcivescovo di Lahore e presidente della Conferenza episcopale pakistana. "La Pasqua scrive il presule porta un messaggio di amore, riconciliazione e tolleranza fra tutti gli essere umani. Questi sono i valori che ci dobbiamo impegnare tutti a costruire e preservare, perché sono il nucleo di una cultura civile". "L'estremismo religioso e etnico sottolinea deve essere scoraggiato con tutti i mezzi pacifici che abbiamo a disposizione. In questo senso, la resurrezione di Cristo è segno di nuova vita e di speranza, mostrato da Dio al mondo".
"La festività che abbiamo celebrato conclude mons. Saldanha ha un significato preciso: il pregiudizio e l'ineguaglianza, la morte e la distruzione possono mutare e divenire nuova vita. Chiedo alla comunità cristiana ed a tutti i miei compatrioti di offrire preghiere speciali affinché si possa raggiungere vera pace e nuova riconciliazione in tutto il Pakistan".
30/04/2019 11:58