Paesi donatori, senza pace stop agli aiuti
I 200 delegati dei 50 Paesi donatori spronano Colombo a cercare un accordo con i tamil, da cui nasca un vero dialogo di pace. Il governo risponde che gli aiuti vanno separati dal conflitto.
Galle (AsiaNews/Agenzie) – Lo Sri Lanka perderà milioni di dollari in aiuti ed investimenti internazionali, se non troverà una soluzione pacifica al conflitto con i ribelli delle Tigri tamil nel nord e nell’est del Paese.
L’avvertimento è dei maggiori donatori che da ieri sono riuniti a Galle, nel sud; la due giorni, che vede la partecipazione di oltre 50 Paesi e 200 delegati, mira a fare il punto sul piano decennale di sviluppo applicato dal governo. Ma la maggior parte degli intervenuti ha sottolineato che “non può esserci sviluppo senza pace”.
Nonostante le pressioni arrivate da Stati Uniti, Banca mondiale e Giappone, Colombo non sembra intenzionata a cedere, convinta che i donatori debbano “separare gli aiuti dal conflitto e permettere all’amministrazione di portare avanti il proprio programma economico e politico”. Il presidente Rajapkse ha detto che “non solo la pace, ma anche la sconfitta del terrorismo sono importanti per la crescita del Paese”.
Gli Usa hanno avvertito che lo Sri Lanka sta precipitando di nuovo in un conflitto su vasta scala, dopo che l’esercito ha conquistato la settimana scorsa parte del territorio sotto il controllo delle Tigri. Robert Blake, ambasciatore Usa in Sri Lanka, si è detto “convinto che non ci possa essere una soluzione militare a questo terribile conflitto”. Egli ha proposto di stendere una “bozza di accordo che preveda una spartizione di poteri con i ribelli tamil, su cui poi basare i dialoghi di pace”. Della stessa opinione il vice presidente della Banca mondiale per l’Asia meridionale Praful Patel e il Giappone, principale donatore singolo dello Sri Lanka.
Le Liberation Tigers of Tamil Eelam (LTTE) combattono dal 1972 per l’indipendenza del nord-est del Paese e dare una patria alla minoranza tamil - a loro dire - discriminata dalla maggioranza singalese. Un cessate-il-fuoco firmato nel 2002 tra le due parti è ancora in vigore, ma solo sulla carta. Il conflitto ha causato finora oltre 60mila morti.
Vedi anche
Conferenza sulla ricostruzione dell'Iraq
22/06/2005
22/06/2005