31/08/2006, 00.00
ASIA - STATI UNITI - OCEANIA
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Paesi dell'Asean concordano maggiori scambi economici con gli Usa

Al più presto una zona di libero scambio con Australia e Nuova Zelanda. Ma l'obiettivo rimane l'eliminazione delle dogane nell'intero gruppo, per contrastare la concorrenza di India e Cina. Accantonati, per ora, i problemi causati dal regime del Myanmar.

Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) – L'Associazione delle Nazioni del sud est asiatico (Asean) ha deciso il 25 agosto di espandere commerci e scambi finanziari con gli Stati Uniti, primo partner economico dell'area, e di creare entro il 2007 una zona di libero scambio commerciale con  Australia e Nuova Zelanda.

L'accordo per favorire commerci e investimenti è stato firmato (al termine della settimana dell'annuale incontro dei ministri economici degli Stati Asean) da Susan Schwab per gli Stati Uniti e dai ministri dei 10 Stati dell'Asean (Cambogia, Laos, Malaysia, Myanmar, Indonesia, Singapore, Brunei, Thailandia, Vietnam e Filippine) e rilancia i rapporti economici tra questi Stati e il tradizionale partner americano.

La Schwab ha spiegato che Washington si è impegnata a favorire accordi bilaterali con i singoli Stati per giungere alla creazione di "un sistema di scambio comune nei Paesi Asean per le importazioni di merci" e "per incrementare i nostri commerci e investimenti con la regione Asean, che nell'insieme costituisce il nostro quarto maggior partner". Il commercio tra Usa e area Asean è stato di 152 miliardi di dollari Usa nel 2005, con un aumento del 12,4%. L'Asia del sud est fornisce prodotti agricoli e manifatture e compra prodotti industriali.

Prevista anche la "cooperazione in materia di disciplina farmaceutica per favorire la diffusione di medicine innovative nei Paesi Asean". Le ditte statunitensi lamentano da tempo la diffusione di farmaci generici che hanno copiato i loro brevetti. I Paesi poveri rispondono che le medicine registrate sono troppo costose, specie quelle più diffuse o necessarie per patologie mortali.

Ma la Schwab ha ricordato che "gli Stati Uniti sono molto preoccupati per la situazione dei diritti umani nel Myanmar", membro dell'Asean, la cui situazione politica "non sta cambiando".

Rafidah Aziz, ministro malaysiano per Industria e commercio estero, spera che l'accordo favorisca cambiamenti nel Myanmar ma ha ammonito che non deve essere usato come mezzo di pressione per il Paese verso la democrazia e ha distinto tra gli impegni assunti dal gruppo verso gli Usa e le questioni di ogni singolo Stato.

I ministri hanno anche concordato con Australia e Nuova Zelanda di procedere nei colloqui per giungere al libero scambio di merci, servizi e investimenti, con una parziale liberalizzazione da gennaio 2008. Nel 2005 i due Stati oceanici e l'Asean hanno avuto scambi commerciali per 35,6 miliardi di dollari, con un aumento del 23%.

Durante la conferenza, sono  ripresi i colloqui con l'India per giungere al libero scambio commerciale: colloqui sospesi lo scorso anno dopo il rifiuto indiano di ridurre la lista di circa 1.400 prodotti che voleva escludere dall'accordo. Ora l'India ha tolto dall'elenco due terzi delle merci.

Obiettivi analoghi si hanno verso Cina, Giappone e Corea del Sud. La Cina vuole liberalizzare lo scambio dei servizi con l'Asean già per il prossimo dicembre e creare una zona di libero scambio a partire dal 2010. La Thailandia si rifiuta di concludere accordi con la Corea del Sud dopo che Seoul ha bandito l'importazione del riso thailandese, per proteggere la propria produzione. Il Giappone ha proposto la creazione di una zona pan asiatica di libero commercio comprendente 16 Stati, ma l'Asean ha definito l'idea interessante ma "prematura".

Da oltre 10 anni gli Stati Asean perseguono la creazione di una zona di libero scambio commerciale, sull'esempio dell'Unione Europea, ma i problemi interni, le sciagure naturali, la diffusa povertà e le differenze economiche e politiche hanno impedito progressi. Ma ora la competizione portata da Cina e India costituisce nuovo stimolo, poiché i Paesi Asean sanno di non essere competitivi da soli. (PB)

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