24/02/2021, 12.01
INDIA
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P. Stan Swamy spera nel rilascio su cauzione: il 2 marzo l'udienza

di Nirmala Carvalho

Nuovo ricorso del gesuita di 83 anni, affetto da Parkinson,in carcere con l'accusa di terrorismo. Due giorni fa la Corte Suprema di Mumbai ha ordinato il rilascio per motivi di salute del poeta e attivista Varavara Rao, 80 anni, che era agli arresti dall'agosto 2018 per la stessa vicenda. Il confratello padre Mascarenhas: "Il problema vero è l'uso da parte del governo di una legislazione di emergenza per colpire qualsiasi voce scomoda".

Mumbai (AsiaNews). Il tribunale della National Investigation Agency (Nia) esaminerà il 2 marzo un nuovo ricorso per il rilascio su cauzione di padre Stan Swamy, il gesuita indiano di 83 anni detenuto dal 9 ottobre nel carcere di Taloja, vicino a Mumbai. Padre Stan è accusato di terrorismo per il suo lungo impegno in difesa dei diritti delle popolazioni tribali. L'udienza arriverà a pochi giorni dalla sentenza con cui il 22 febbraio la Corte suprema di Mumbai ha decretato la scarcerazione per sei mesi del poeta e attivista Varavara Rao, che si trovava dall'agosto 2018 nello stesso carcere in cui è detenuto anche padre Swamy. Proprio come l'anziano gesuita e altre 14 persone anche Rao è accusato di essere tra gli istigatori delle violenze avvenute nel 2018 a Bhima Koregaon, nel Maharashtra, durante l'Elgar Parishad, la commemorazione di una storica battaglia avvenuta 200 anni prima e che è considerata una pietra miliare nell'affermazione dei diritti dei dalit e dei tribali in India.

Nel caso di Varavara Rao - che dopo più di due anni si trovava ancora in custodia cautelare in attesa di processo - la Corte suprema ha stabilito che venga scarcerato per sei mesi in ragione delle sue condizioni precarie di salute. Il giudizio ha ribaltato l'orientamento tenuto sul caso dalla Nia, che in precedenza aveva rigettato una richiesta della difesa fondata sulle medesime motivazioni. 

Il poeta - che nel luglio scorso ha contratto anche il Covid-19, aggravandosi anche per le precedenti patologie - dovrebbe essere dimesso oggi dall'ospedale del carcere dove attualmente era ricoverato. L'Alta corte nel suo giudizio ha ritenuto che Rao necessiti di un'assistenza medica specializzata che non può essere garantita dalla struttura detentiva. Ha comunque stabilito che non possa allontanarsi da Mumbai, che debba restare a disposizione per gli interrogatori e non metta in atto - in proprio o insieme ad altri - “comportamenti che possano dare vita a nuove attività nefaste o inficiare il corso del processo”.

Sulla carta, lo stesso ragionamento dovrebbe valere per padre Stan Swamy, arrestato a Ranchi ormai quattro mesi fa: anche lui, infatti, soffre di gravi infermità fisiche associate all'età avanzata. Malato di Parkinson, fatica ad alimentarsi e a bere, oltre ad aver perso l'udito e soffrire di una spondilosi lombare. Finora, però, la richiesta di scarcerazione per motivi di salute è stata respinta. E ora la nuova istanza presentata dai suoi avvocati è basata sul fatto che l'accusa non è ancora riuscita a mostrare come padre Stan avrebbe preso parte ad attività illegali o incitato altri a compierle.

“L'Unlawful Activities Prevention Act (Uapa) utilizzato come motivazione per l'arresto – spiega ad AsiaNews padre Frazer Mascarenhas, gesuita sociologo del St. Xavier's College di Mumbai – è una legislazione d'emergenza pensata per contesti di violenza diffusa messi in atto da organizzazioni. L'attuale governo l'ha emendata per poterla utilizzare anche contro singoli individui, come attivisti per i diritti umani, giornalisti, avvocati, scrittori, persino studenti. Non sorprende che la richiesta di scarcerazione di padre Stan sia stata finora respinta, perché è il tipo stesso di legislazione applicata a renderla molto difficile. Di qui – conclude padre Mascarenhas – la necessità che la società civile chieda la revoca di questa legge, perché un governo che non tollera il dissenso può abusarne molto facilmente. Basta una semplice accusa per punire le persone e le loro famiglie, con l'aggiunta di un'amministrazione carceraria insensibile e sovraccarica di casi che rende le cose ancora più pesanti. Il nostro Paese non sarebbe dovuto sprofondare in un tale degrado, ma non è troppo tardi per risvegliarci. E i contadini con le loro proteste ci stanno mostrando la strada”.

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