P. Samir: Papa Francesco, uomo semplice, ma fermo, che sa dove andare
Roma (AsiaNews) - "Un uomo amato dal popolo, dalla gente...Francesco è un papa che vuole essere onesto con il Vangelo e la fede cristiana.... La preghiera insieme ai fedeli in piazza per il Papa emerito Benedetto XVI e per il nuovo papa. Francesco ci ha fatto riscoprire che noi possiamo benedire il Papa... Un uomo che parla dall'America del sud, un mondo in via di sviluppo, può essere un approccio utile per le questioni socio-politiche. Papa Francesco è stato per anni ordinario delle Chiese orientali e sarà sensibile ai problemi di queste terre. Queste caratteristiche consentiranno al papa di poter parlare a tutta la Chiesa universale". È quanto afferma ad AsiaNews p. Samir Khalil Samir, sacerdote gesuita ed esperto di islam e Asia. Egli descrive il nuovo Papa come una persona semplice, dalla scelta del nome "Francesco", segno di una vicinanza ai più poveri, alla decisione di non menzionare nel suo discorso l'appartenenza alla Compagnia di Gesù, perché esso è un fatto, che viene abbracciato all'interno della famiglia della Chiesa universale. Per p. Samir Francesco seguirà la linea del papa emerito Benedetto XVI: "non è importante piacere, ma andare avanti per la propria linea, la Chiesa ha bisogno di questo".
Ecco di seguito la riflessione di p. Samir Khalil Samir.
Perché un papa americano
E' bene che sia stato eletto un papa sudamericano. Infatti in questo continente la Chiesa cattolica è la più numerosa. Uscire dall'Europa per la prima volta farà bene alla Chiesa.
Per l'Asia, l'unica vera scelta era il card. Luis Antonio Tagle, vescovo stimato e come pastore e come teologo, ma forse ancora troppo giovane. Avendo meno di 60 anni egli avrebbe avuto davanti a sé un lungo periodo di pontificato.
La Chiesa in Asia e la Chiesa in Africa si stanno sviluppando molto, vi è uno sviluppo rapido del cristianesimo, ma vi è bisogno di tempo per queste Chiese. Un uomo che parla dall'America del sud, un mondo in via di sviluppo, può essere un approccio utile per le questioni socio-politiche.
Papa Francesco è stato per anni ordinario delle Chiese orientali e sarà sensibile ai problemi di queste terre. Le Chiese d'oriente ormai hanno più fedeli nel continente americano che nei loro Paesi d'origine. Queste caratteristiche consentiranno al papa di poter parlare a tutta la Chiesa universale.
Un "semplice" servo della Chiesa
Quando è uscito dalla Loggia della basilica di S. Pietro, di lui mi hanno colpito la sua semplicità, ma anche il suo imbarazzo. Il nuovo papa forse non ha la facilità di comunicazione dei suoi predecessori, soprattutto di Giovanni Paolo II, ma è una persona profonda, spirituale.
Per prima cosa ha chiesto alla folla di fedeli di pregare, affinché lo Spirito benedica il papa. Subito dopo ha invitato tutti a pregare per il Papa emerito. Ciò suggerisce una persona orientata verso gli altri, semplice.
Nella storia è la prima volta in assoluto che viene fatto un gesuita, ma lui non ha neppure menzionato il suo ordine. Non ha scelto come nome Ignazio. Per lui l'essere gesuita è una scelta personale, non un titolo di gloria.
L'amore della gente e il no alle derive delle teologia della liberazione
Da cardinale arcivescovo di Buenos Aires, la gente lo ha molto amato, perché egli è sempre stato vicino ai fedeli. La scelta del nome "Francesco" è un segno che papa Bergoglio vuole essere vicino ai semplici e ai poveri, come il santo di Assisi.
Durante gli anni delle divisioni in materia teologica in sud America, egli era contro la teologia della liberazione e per questo non è ancora ben visto in certi ambienti. Ma nello stesso tempo era vicino ai più poveri. Dicono che prendeva spesso l'autobus, come tutti quanti. Non fa teorie, ma vive la fede nelle atti.
Chi lo conosce dice che è un uomo che sa dove andare. Nel fare questo Francesco segue la linea del papa Benedetto XVI: non è importante piacere, ma andare avanti per la propria linea, la Chiesa ha bisogno di questo. Noi siamo quello che siamo, non cerchiamo di piacere a qualcuno, o di dispiacere ad altri, cerchiamo il Vangelo. Il nuovo papa è un uomo che vuol essere onesto con il Vangelo e con la fede cristiana.
Un uomo fermo di fronte alle divisioni
Egli è stato provinciale della provincia Argentina, con delle contestazioni. La provincia era divisa, perché vi era allora la lotta fra tradizionalisti e progressisti. Lui non stava né con l'uno né con l'altro. Queste sono piccole cose che suggeriscono una linea di fermezza e semplicità, allo stesso tempo non lontano dal popolo.
Infatti, ieri, ha voluto parlare alla sua diocesi, la gente di Roma. Penso che in futuro si rivolgerà a tutta la Chiesa, ma ieri era una festa di famiglia. Davanti a lui vi erano centinaia di migliaia di persone. Ha detto: Preghiamo insieme. Con questo gesto egli mostra che ha bisogno delle preghiere dei fedeli per essere benedetto da Dio. Ci ha fatto riscoprire che noi possiamo benedire il Papa.
Nel 2005, durante il conclave avvenuto dopo la morte di Giovanni Paolo II il suo nome era in seconda posizione, dopo quello del card. Ratzinger. Questo è un segno che quello del card. Bergoglio era già un nome considerato dal collegio cardinalizio.
Uno dei fattori della sua elezione è la sua età: né giovane, né vecchio. Annuncia un pontificato né troppo lungo né troppo breve, che permetterebbe di riformare la Chiesa.
Molti lo definiscono un uomo fermo. Speriamo che su aspetti scandalosi o inaccettabili, come ad esempio il caso della pedofilia, riesca con semplicità e fermezza a segnare una nuova linea, proseguendo quella indicata dal Papa emerito.
14/03/2013