P. Lombardi: La morte di Gheddafi chiude la lunga e sanguinosa guerra contro il regime
Il direttore della Sala stampa vaticana sottolinea il prezzo della sofferenza umana che accompagna l’affermazione e il crollo dei regimi che non hanno rispetto per la dignità umana. L’invito alla riconciliazione per riedificare il Paese.
Città del Vaticano (AsiaNews) – “La notizia della morte del colonnello chiude la troppo lunga e tragica fase della lotta sanguinosa per l’abbattimento di un regime duro e oppressivo”. È quanto afferma p. Federico Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana, in merito alla morte di Muammar Gheddafi, ucciso ieri a Sirte dai miliziani ribelli del Consiglio nazionale di transizione insieme al figlio Moutassin.
Per p. Lombardi la fine della guerra contro Gheddafi “obbliga ancora una volta alla riflessione sul prezzo di sofferenza umana immensa che accompagna l'affermazione e il crollo di ogni sistema che non sia fondato sul rispetto e la dignità della persona, ma sulla prevalente affermazione del potere".
Il direttore della Sala stampa vaticana spera che la fine del regime risparmi il popolo libico da ulteriori violenze, dovute a spirito di rivalsa e vendette, e invita i nuovi leader e la comunità internazionale a lavorare per riedificazione del Paese. P. Lombardi sottolinea che "la piccola comunità cattolica libica continuerà ad offrire la sua testimonianza e il suo servizio disinteressato soprattutto nel campo caritativo e sanitario”.
Per p. Lombardi la fine della guerra contro Gheddafi “obbliga ancora una volta alla riflessione sul prezzo di sofferenza umana immensa che accompagna l'affermazione e il crollo di ogni sistema che non sia fondato sul rispetto e la dignità della persona, ma sulla prevalente affermazione del potere".
Il direttore della Sala stampa vaticana spera che la fine del regime risparmi il popolo libico da ulteriori violenze, dovute a spirito di rivalsa e vendette, e invita i nuovi leader e la comunità internazionale a lavorare per riedificazione del Paese. P. Lombardi sottolinea che "la piccola comunità cattolica libica continuerà ad offrire la sua testimonianza e il suo servizio disinteressato soprattutto nel campo caritativo e sanitario”.
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