Ottimismo e segnali di apertura sul Kashmir
New Delhi (AsiaNews/Agenzie) Per la prima volta dopo 6 anni, i colloqui fra India e Pakistan sul Kashmir prospettano una soluzione pacifica per il conflitto che da 50 anni insanguina la regione. I colloqui tenuti a New Delhi per 4 ore domenica 27 e lunedì 28, si sono conclusi con la stretta di mano dei due ministri l'indiano Shashank e il pakistano Riaz Khokhar.
Le due potenze nucleari non tenevano colloqui concreti sul Kashmir dal 1998.
Alcuni analisti hanno espresso ottimismo nonostante i due giorni di colloqui non hanno portato a una soluzione rapida, ma dato la possibilità alle due parti di capire le reciproche posizioni e compiere passi in avanti.
"I colloqui sono iniziati in modo positivo, è davvero un buon inizio" ha detto il portavoce del ministro degli esteri indiano, Navtej Sarna. "Dobbiamo andare avanti, e lo faremo".
Durante il primo round di incontri - ha riferito un funzionario indiano - sono stati affrontati l'incremento delle reciproche rappresentanze diplomatiche, il rilascio di prigionieri in ciascun Paese e il coordinamento militare.
Nel secondo giorno ci si è concentrati su uno "scambio di prospettive" e sui passi da compiere per aumentare il contatto fra gli abitanti della regione del Kashmir, compresa l'apertura di un servizio di autobus nella linea del cessate il fuoco.
L'apertura del traffico potrebbe essere una grande possibilità per molte persone del Kashmir: numerose famiglie potrebbero ricongiungersi e si aprirebbero il commercio e opportunità economiche.
Gli abitanti della regione hanno espresso la loro speranza sulle possibilità dei colloqui di pace: "Un cambiamento positivo in Kashmir è possibile se si prenderanno delle misure per costruire la fiducia reciproca, come aprire le strade o ritirare le truppe" afferma Bashir Ahmed Kaleem, proprietario di un internet cafè a Muzaffarabad, la principale città del Kashmir pakistano.
Gli incontri indo-pakistani si sono tenuti il giorno dopo l'abbandono del primo ministro pakistano Zafarullah Khan Jamali. Il nuovo premier indiano Manmohan Singh ha concesso l'uso del suo ufficio per i colloqui sulla pace nell'area.