Ostaggi: Indonesia chiede aiuto a leader islamico
Jakarta (AsiaNews/Ap) L'Indonesia ha chiesto oggi al suo ex presidente, Abdurrahman Wahid, leader musulmano nel Paese, di aiutare i negoziati per il rilascio delle 2 connazionali ostaggio da ieri di militanti definitisi membri del commando della regione occidentale dell'Esercito islamico in Iraq . Rosidah binti Anom e Rafikan binti Aming, questi i nomi delle musulmane rapite, lavoravano in Iraq per la G-Bell, una compagnia di elettronica. Insieme a loro i militanti islamici tengono prigionieri anche 2 libanesi e 6 irakeni. In un video trasmesso ieri dall'emittente araba Al-Jazeera, gli ostaggi chiedono alla compagnia di interrompere i rapporti di lavoro con le forze occupanti.
"Abbiamo chiesto all'ex presidente di aiutarci nel contattare personalità di rilievo in Iraq e negoziare" ha reso noto Marty Natalegawa, portavoce del ministro degli esteri. Abdurrahman Wahid, meglio conosciuto come Gus Dur, è da tempo impegnato in campagne per i diritti umani e la libertà religiosa. Si è sempre presentato come garante in Indonesia di minoranze quali la comunità cinese, i cristiani, i cattolici, i buddisti e gli indù; è conosciuto a livello internazionale come leader musulmano di forte carisma. Egli non ha ancora rilasciato commenti.
Intanto Fery Amdahar, direttore della protezione legale del ministero degli esteri, ha dichiarato che Jakarta ha ordinato ai suoi rappresentanti ad Amman, in Giordania, di recarsi a Baghdad per raccogliere più informazioni. Il governo "spera" che si tratti di un "errore" visto che l'Indonesia (il più popoloso paese musulmano del mondo ndr) non ha mai appoggiato la guerra in Iraq. "Chiediamo il rilascio immediato degli ostaggi" ha detto Natalegawa. Jakarta ha dichiarato che i rapitori non hanno ancora reso note le condizioni del rilascio e dubita che il rapimento sia legato a interessi politici. L'ambasciata indonesiana a Doha, in Qatar, si è dichiarata "sorpresa" dal fatto che nel video i rapitori si rivolgono alle donne in indonesiano con un accento arabo.
Ad agosto, Fahmi Ahmad Wini, un ingegnere di Jakarta, è stato ucciso a Mosul, nord Iraq. Subito dopo il ministero degli esteri dell'Indonesia ha sconsigliato di viaggiare in Iraq e ha invitato i cittadini a ritornare a casa. Milioni di indonesiani partono per l'estero in cerca di lavoro con la mediazione di agenzie più o meno legali per le risorse umane. Il numero degli indonesiani presenti in Iraq non è conosciuto.
L'Esercito islamico è lo stesso gruppo responsabile del rapimento di Christian Chesnot e Georges Malbrunot, i 2 giornalisti francesi ostaggio dei militanti dal mese scorso. (MH)
08/09/2004