Ostaggi in Ossezia: anche vescovo ortodosso fra i mediatori
Una donna liberata ieri: "Gli ostaggi nella scuola sono 1500"
Beslan (AsiaNews) Theofan Ashurkov, vescovo ortodosso di Stavropol e Vladikavkaz, si è recato urgentemente a Beslan (Nord Ossezia), dove da 3 giorni terroristi ceceni tengono in ostaggio (secondo le ultime notizie) 1500 persone in una scuola. Tra gli ostaggi centinaia di bambini.
Il vescovo Theofan è nello staff operativo che sta trattando il rilascio degli ostaggi. Egli ha rivolto un appello ai sequestratori chiedendone l'immediata liberazione: "I bambini non possono essere merce di scambio. Nessuno scopo politico può giustificare il sequestro di questi innocenti. I bambini sono la parte della creazione divina più indifesa e che deve essere più protetta" ha affermato Theofan alla televisione locale. "Anche nei momenti di maggior conflitto le parti in lotta non hanno mai toccato i bambini e cercato di fare di tutto per salvarli" ha detto. In tutte le chiese ortodosse dell'Ossezia del Nord ci sono state veglie di preghiera per il rilascio degli ostaggi.
Secondo il quotidiano moscovita Izvestia una donna rilasciata ieri pomeriggio ha detto che gli ostaggi sarebbero almeno 1500. Si tratta di un numero molto più alto di quello fornito fin ora dalle autorità russe. "Alla televisione si dice che ci sono 350 ostaggi. Non è esatto. Ce ne sono almeno 1500", ha detto la donna.
Il presidente Putin ha affermato che verrà fatto ogni sforzo per risolvere questa "orribile" crisi e che la salvezza della vita dei bambini e degli adulti ostaggi è la "priorità del governo".
Durante l'attacco di mercoledì alla scuola i terroristi hanno ucciso 12 persone; altre fonti parlano di 16 vittime. Il governatore locale Kadykov ha riferito che 20 adulti sono stati selezionati dagli ostaggi e uccisi dai terroristi. Ieri pomeriggio 26 donne e bambini sono stati rilasciati ma una madre secondo fonti russe è rientrata nella scuola per rimanere con i suoi figli, ancora in ostaggio nella scuola.
Il numero dei terroristi è stimato fra 15 e 24. Fonti di polizia in Ossezia e Inguscezia affermano che tra gli militanti ci sono ceceni, inguscezi, russi e un osseto. (AF-LF)
06/09/2004