Ossezia: Il cordoglio di Alessio II in una lettera a Putin
Mosca (Asianews) Alessio II, patriarca ortodosso di Mosca e di tutte le Russie, ha espresso le sue condoglianze al popolo dell'Ossezia per la violenta tragedia della scuola di Beslan e ha chiesto a tutti i russi di "sostenersi nel coraggio e nella sapienza". In un telegramma di cordoglio inviato al presidente della Nord Ossezia Alexander Dzasokhov, il patriarca ha anche esortato che "i governi, con l'appoggio del popolo, non permettano il ripetersi di simili tragedie", perché "il futuro della nazione dipende da questi sforzi".
Alessio II ha anche inviato una lettera al presidente Putin, in cui ha espresso dolore per le vittime della scuola di Beslan e ha elogiato i segni di eroismo nella popolazione. Ancora una volta, come nei giorni precedenti, il patriarca ha condannato con estrema forza il terrorismo, da lui definito "diabolico".
Ecco i passaggi salienti del messaggio:
"La crudeltà senza precedenti mostrata dai malfattori che hanno rapito abitanti pacifici, donne e bambini nella scuola di Beslan ha scosso l'intera comunità mondiale. Avendo gettato la maschera, il terrorismo ha mostrato il suo volto diabolico: in modo sacrilego, senza alcun timore di Dio e senza vergogna di fronte al popolo, i cosiddetti "combattenti per la libertà." Hanno levato le loro mani arrossate dal sangue innocente di bambini. Non c'è e non vi sarà mai una giustificazione per queste azioni folli.
So quanto lei, signor presidente, I membri del governo della Russia e I diversi responsabili, avete fatto per salvare le vite umane. Gente eroica era pronta a offrirsi in cambio con altri ostaggi, segno questo di un grandissimo amore pieno di sacrificio. Gli ultimi giorni sono stati pieni di duro lavoro, esperienze e speranze. Ma alla fine l'azione terroristica si è conclusa con tante vittime. La Chiesa ortodossa russa, profondamente in lutto per la tragedia, leva le sue preghiere per la pace celeste di questi defunti. Nello stesso tempo prega per la guarigione di coloro che sono feriti. Possa l'Altissimo Dio aiutarli a essere forti e consolati dopo questa esperienza. Il nostro dovere, specialmente quello delle autorità, è di fare il possibile perché si possa lenire le loro sofferenze".(AF)