Orissa: non si ferma la violenza, ucciso un altro cristiano
di Nirmala Carvalho
Hrudayananda Nayak, 40 anni, era scomparso la sera del 18 febbraio. Il suo corpo trovato senza vita nella foresta del villaggio di Rudangia i cui abitanti sono per la maggioranza cristiani. Testimoni raccontano che un gruppo di estremisti indù lo ha fermato lungo la strada verso casa. Si tratta del terzo omicidio da ottobre dopo le violenze che hanno colpito i cristiani tra agosto e settembre.
Bhubaneswar (AsiaNews) - Ucciso un altro cristiano nell’Orissa. Il 19 febbraio il corpo privo di vita di Hrudayananda Nayak è stato ritrovato nella foresta del villaggio di Rudangia nei pressi di Ghumusar Udayagiri, città nel distretto del Kandhamal.
L’uomo, 40enne, era scomparso il 18 febbraio. Sajan George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic) spiega ad AsiaNews che dopo aver accompagnato la sorella in una località a cinque chilometri circa dalla città, Nayak è stato fermato sulla via del ritorno da un gruppo di estremisti indù e quindi è scomparso.
Nel pomeriggio del 19, verso le 16, alcuni abitanti cristiani dei villaggi della zona percorrendo la strada compiuta da Nayak hanno notato nella boscaglia tracce di sangue ed una scarpa. Essendo a conoscenza della scomparsa dell’uomo hanno avvisato la polizia che è giunta sul posto. Dopo una breve ricerca compiuta dagli agenti insieme ai cristiani il corpo è stato ritrovato privo di vita nella foresta. Il presidente del Gcic afferma che “è stato picchiato brutalmente e ucciso”.
Il villaggio di Rudangia si trova a circa 260 chilometri dalla capitale dello Stato Bhubaneshwar ed è a maggioranza cristiana. Nel corso delle persecuzioni che hanno colpito i cristiani in Orissa tra agosto e settembre dello scorso hanno, Rudangia è stato teatro di numerose violenze e di un vero e proprio assedio.
Il 30 settembre 4mila persone hanno attaccato il villaggio bruciando le case e la chiesa. Per difendere gli abitanti la Central Reserve Police Force (Crpf) ha inviato un plotone trasformando il villaggio in una fortezza da cui i cristiani non potevano uscire per paura di essere assaliti. Nonostante le ingenti misure di sicurezza le violenze non si sono formate e la morte di Nayak è la terza avvenuta nella zona dal 30 ottobre ad oggi.
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