Orissa: altre 6 chiese bruciate; centinaia di case distrutte
Bhubaneshwar (AsiaNews) – Continua il pogrom contro i cristiani dell’Orissa: negli ultimi 3 giorni sono state attaccate, distrutte e incendiate 6 chiese; centinaia di case di cristiani sono state devastate e poi bruciate, mentre aumentano i fuggitivi e gli scomparsi. Secondo notizie giunte ad AsiaNews dalla diocesi di Bhubaneshwar, la notte scorsa è stata assalita, razziata e demolita la chiesa cattolica di Padunbadi; è stato raso al suolo perfino il muro di cinta.
Ieri è stata attaccata e bruciata la chiesa cattolica del villaggio di Kakadabadi; il 1° settembre, sono state distrutte e bruciate la chiesa battista a Durgaprasad; la chiesa cattolica di Chadiapally; le chiese cattolica e battista di Balligada. Il 1° settembre, alle 4 del pomeriggio, anche la chiesa cattolica di Mondasore, una costruzione artistica di oltre un secolo, è stata attaccata, razziata e poi data alle fiamme. Anche la casa parrocchiale ha subito lo stesso destino, insieme all’auto del parroco, p. Jugal Kishore Digal.
Rabindra Parichha, del villaggio di Bhaliapada, un parrocchiano di Mondasore punta il dito contro l’inerzia della polizia: “Ho chiamato il distretto, domandando che arrivassero le forze di sicurezza; ho inviato anche un fax per dire loro dei rischi che correva la parrocchia, ma nonostante tutto questo, la chiesa è stata attaccata e distrutta”.
Nel tentativo di estirpare i cristiani e fermare le conversioni, i radicali indù stanno attaccando e bruciando le case dei cristiani. Solo in questi 3 giorni sono state distrutte e incendiate 2 case a Raikia; 50 case a Balligada; 3 case di cristiani a Kakadabadi; altre 35 a Tikabali (Beheragano); 5 a Chakapad; una a G.Udayagir.
La maggior parte dei cristiani fugge nella foresta o nei rifugi di fortuna approntati dal governo; altri subiscono ritorsioni e minacce. I cristiani del villaggio di Padani sono stati costretti a fare delle cerimonie indù hanno ricevuto minacce di morte se osano ancora praticare il cristianesimo.
Intanto a New Delhi, la Corte suprema, sollecitata dall’arcivescovo di Bhubaneshwar, mons. Raphael Cheenath, ha domandato al governo dell’Orissa una relazione sulle violenze contro i cristiani. Il governo dell’Orissa è sospettato di aver dato i permessi ai radicali indù di radunarsi senza preoccuparsi della sicurezza. Un consigliere del governo ha affermato che il governo non sapeva nulla dei raduni e che la situazione attuale è “sotto controllo”.
20/12/2018 08:46
10/01/2018 13:21