Orissa, sostegno Usa alle vittime del pogrom anti-cristiano
di Nirmala Carvalho
Una delegazione americana, composta da cattolici e protestanti, visita il distretto di Kandhamal, epicentro della violenza anti-cristiana esplosa nell’estate del 2008. Il card. Gracias: “Non cerchiamo vendetta, ma giustizia”.
Delhi (AsiaNews) – I cristiani in India “non cercano vendetta, neanche quando sono vittime di persecuzioni come quelle avvenute in Orissa”. Lo ha detto il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai, alla delegazione inviata dalla Conferenza episcopale e dalle denominazioni protestanti americane che sta visitando in questi giorni il distretto di Kandhamal, epicentro della violenza anti-cristiana.
Gli attacchi avvenuti nel distretto di Kandhamal nell’estate del 2008 hanno provocato vittime sia nel clero che fra i fedeli. Sono state distrutte, con false accuse di proselitismo, chiese e scuole gestite dai cristiani locali, che sono poi stati costretti dalla comunità indù ad abbandonare le proprie terre per cercare rifugio altrove.
Nel corso degli scontri sono state distrutte 5.347 case e 75 persone hanno perso la vita in nome della loro religione o etnia. Oltre 50mila persone sono state costrette a emigrare, diventando rifugiati in patria. Subito dopo gli scontri, le vittime hanno presentato 3.232 denunce in diverse stazioni di polizia del distretto. Di queste soltanto 832 sono state accettate: 89 persone sono state condannate a pene lievi, mentre altre 251 sono state rilasciate immediatamente.
I membri della delegazione - PD John, John Hutheson, Erin Weston, Valerie Payne e Virginia Farris – sono stati guidati nella visita da Sajan George, presidente del Consiglio globale dei cristiani indiani. George, che fornisce aiuto legale e pratico alle vittime di discriminazione religiosa, ha mostrato agli ospiti i danni avvenuti a G. Udayagiri, Nilungia, Bakinga, Raikia, Pirigad e Nuagam.
Virginia Farris, che opera come consigliere esteri della Conferenza episcopale Usa, dice ad AsiaNews: “Abbiamo incontrato i sopravvissuti, costretti a spostarsi e ricostruirsi una vita da un’altra parte. Abbiamo ascoltato le loro storie e visitato le chiese distrutte dal fuoco”. La delegazione ha incontrato l’ambasciatore americano in India e i vertici cattolici e protestanti.
Parlando con gli ospiti, il card. Gracias ha sottolineato: “Non vogliamo vendetta, ma cerchiamo giustizia. I colpevoli di questa persecuzione sono liberi di continuare sulla loro strada, ed è compito del governo assicurare la loro punizione. La giustizia è essenziale, se si cerca una pace duratura”.
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