Orissa, migliaia di indù alla messa di Natale: un segno di speranza per il 2013
Bhubaneshwar (AsiaNews) - Centinaia di migliaia di cristiani e indù hanno partecipato alle messe di mezzanotte organizzate nelle parrocchie di Kandhamal, Bubhaneshwar e altre province dell'Orissa. Per mons. John Barwa, arcivescovo di Cuttack - Bhubaneshwar "tale partecipazione non ha precedenti nella storia della Chiesa in Orissa".
Intervistato da AsiaNews il prelato racconta che "il senso di pace, unità, festa e preghiera era palpabile nelle chiese", i fedeli cattolici e i non cristiani hanno partecipato alla messa con le loro famiglie. Centinaia i bambini che hanno portato fiori e candele davanti al presepe per rendere omaggio a Gesù Bambino. Ciò è un fatto straordinario alla luce dei pogrom degli estremisti indù contro i cristiani avvenuti fra il 2007 e il 2008, costati centinaia di morti.
"Dio è venuto sulla terra per stare con noi - sottolinea l'arcivescovo - e a poco a poco la gente anche non cristiana lo sta ricoscendo". Per il prelato la folla dalle molteplici provenienze è un segno che Cristo riunisce i popoli di tutte le nazioni. "Una ragazza italiana presente alla messa - afferma - mi ha chiesto perchè vi erano così tante persone. Io ho le risposto: 'perché vogliono condividere la gioia di Gesù". "Guardando tutta questa gente - continua - ho compreso che io non sono solo il pastore dei cristiani, ma tutte le persone della mia arcidiocesi fanno parte del gregge. Il 25 dicembre il Bambino Gesù ha parlato a tutti con la semplicità della sua presenza dicendo a ciascuno: 'io sono qui'".
Nel suo messaggio di auguri per il 2013, mons. Barwa ringrazia l'amministrazione civile per aver protetto gli edifici religiosi durante le celebrazioni di Natale.
"Tutto ciò che siamo e tutto ciò che abbiamo è un dono di Dio - afferma l'arcivescovo - così anche il nuovo anno 2013, Anno della Fede, è un dono di Dio a a noi privilegiati. Mi auguro che il nuovo anno sia ricco di opportunità per lavorare insieme e portare speranza, armonia e comunione in Orissa".
Per l'arcivescovo i giovani e i bambini sono la "spina dorsale" della comunità cristiana dell'Orissa. Attraverso un'educazione volta ad approfondire la fede in Gesù essi possono essere agenti di cambiamento sociale e veri messaggeri di Cristo in una società divisa da odio e violenze.