Orissa, il governo vessa i cristiani. Ordine di demolizione per una chiesa
Le famiglie cristiane di Nandagiri, ricollocate in quel luogo dopo i pogrom del 2008, hanno ricevuto un ordine di demolizione per la chiesetta che stanno costruendo, con i propri mezzi. Il Global Council of India Christians ha rivolto un appello alla Corte suprema contro la decisione del governo locale.
Bangalore (AsiaNews) – Le vittime dei pogrom anticristiani di Kandhamal non sono autorizzate a ricostruirsi la chiesa; anzi, hanno ricevuto l’ordine, dalle autorità di sospendere la costruzione del piccolo edificio (già ferma per mancanza di fondi): una decisione presa per accontentare i radicali indù della regione. Il Global Council of Indian Christians (Gcic) ha rivolto un appello al procuratore Capo della Corte suprema dell’India affinché fermi il governo dell’Orissa.
Nandagiri, nella zona di G. Udayagiri Tahasil, è un sito in cui si è deciso di far stabilire i profughi vittime dei pogrom dell’agosto 2008; molte famiglie cristiane non hanno infatti ottenuto il permesso di rientrare nei loro villaggi originari. A Nandagiri vivono 54 famiglie cattoliche e 17 famiglie pentecostali. Dal giugno 2009, data del loro arrive, hanno cominciato a celebrare le loro funzioni in un appezzamento di terreno e a costruire una chiesa, un piccolo edificio, con i loro contributi volontari.
Di solito, quando nasce un nuovo villaggio, il governo fornisce del terreno per il luogo di culto. Quando le famiglie sono giunte a Nandagiri, hanno avuto un assicurazione verbale che nel corso del tempo avrebbero ricevuto un appezzamento per la chiesa. Per questo hanno cominciato a costruirne una. Il leader cristiano locale, Krisant Mallick, ha fatto regolare domanda per quell'appezzamento di terreno, e il funzionario gli ha dato assicurazioni in quel senso. Ma all'improvviso gli hanno chiesto di presentarsi in tribunale il 17 agosto per rispondere della costruzione della chiesa. E infine il responsabile locale gli ha scritto intimando di lasciare libero il terreno, portare via tutto e demolire la chiesa entro 30 giorni.
Il Gcic denuncia alla Corte suprema che la giustizia naturale viene negata ai cristiani dello Stato, e che il comportamento del governo dell’ Orissa sembra un attacco a tutti i cittadini che credono in Gesù Cristo in India e fuori. La Corte suprema, afferma il Gcic, deve correggere questo grave errore da parte del governo dello Stato.
Per Sajan George, presidente del Gcic "questi sono tempi drammatici per i cristiani di Kandhamal mentre ci avvicianiamo al terzo anniversario dei pogrom dell'Orissa, avvenuti anche con la complicità delle autorità". "Chiediamo al Chief minister di non ripetere gli errori fatti in questi tre anni - afferma l'attivista - durante i quali l'amministrazione non ha protetto le vittime e le loro proprietà, ritardando la consegna dei risarcimenti e lasciando indifesi i tesimoni dei pogrom minacciati di morte dagli estremisti indù". (NC)
Nandagiri, nella zona di G. Udayagiri Tahasil, è un sito in cui si è deciso di far stabilire i profughi vittime dei pogrom dell’agosto 2008; molte famiglie cristiane non hanno infatti ottenuto il permesso di rientrare nei loro villaggi originari. A Nandagiri vivono 54 famiglie cattoliche e 17 famiglie pentecostali. Dal giugno 2009, data del loro arrive, hanno cominciato a celebrare le loro funzioni in un appezzamento di terreno e a costruire una chiesa, un piccolo edificio, con i loro contributi volontari.
Di solito, quando nasce un nuovo villaggio, il governo fornisce del terreno per il luogo di culto. Quando le famiglie sono giunte a Nandagiri, hanno avuto un assicurazione verbale che nel corso del tempo avrebbero ricevuto un appezzamento per la chiesa. Per questo hanno cominciato a costruirne una. Il leader cristiano locale, Krisant Mallick, ha fatto regolare domanda per quell'appezzamento di terreno, e il funzionario gli ha dato assicurazioni in quel senso. Ma all'improvviso gli hanno chiesto di presentarsi in tribunale il 17 agosto per rispondere della costruzione della chiesa. E infine il responsabile locale gli ha scritto intimando di lasciare libero il terreno, portare via tutto e demolire la chiesa entro 30 giorni.
Il Gcic denuncia alla Corte suprema che la giustizia naturale viene negata ai cristiani dello Stato, e che il comportamento del governo dell’ Orissa sembra un attacco a tutti i cittadini che credono in Gesù Cristo in India e fuori. La Corte suprema, afferma il Gcic, deve correggere questo grave errore da parte del governo dello Stato.
Per Sajan George, presidente del Gcic "questi sono tempi drammatici per i cristiani di Kandhamal mentre ci avvicianiamo al terzo anniversario dei pogrom dell'Orissa, avvenuti anche con la complicità delle autorità". "Chiediamo al Chief minister di non ripetere gli errori fatti in questi tre anni - afferma l'attivista - durante i quali l'amministrazione non ha protetto le vittime e le loro proprietà, ritardando la consegna dei risarcimenti e lasciando indifesi i tesimoni dei pogrom minacciati di morte dagli estremisti indù". (NC)
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