Orfani e trasfusioni, il dramma dell'Aids in Cina
Pechino (AsiaNews/Agenzie) Gli orfani di genitori morti per Aids e la situazione delle trasfusioni di sangue una delle modalità più diffuse di contagio sono gli aspetti più tragici e urgenti della lotta contro l'Aids in Cina.
Sono 60mila i bambini rimasti soli a causa della morte dei genitori per Aids, ma entro il 2010 saranno almeno 260mila. Più dell'80% di loro provengono da famiglie povere: il 20% di essi non può permettersi di andare a scuola e oltre il 50% non ha cure mediche adeguate.
Destano preoccupazione i dati sulla modalità di contagio del virus: il 20% dei malati di Aids si sono infettati a causa di trasfusioni di sangue fatte in modo illegale. Il 41,3% dei sieropositivi hanno contratto l'Aids da tossicodipendenti, il 7,9% per via sessuale, lo 0,2% attraverso relazioni omosessuali.
Il presidente Hu Jintao si è recato questa mattina all'ospedale Youan di Pechino in occasione della Giornata mondiale di lotta all'Aids. Hu ha stretto la mano in pubblico ad alcuni malati di Aids. Da parte sua il premier Wen Jiabao ha chiesto al paese di compiere "sforzi continui" nella lotta contro il morbo e ha ammesso che la Cina si sta confrontando con una "situazione drammatica" nella lotta all'epidemia. Wen ha sostenuto che è necessario "un maggior impegno nel suscitare la consapevolezza della gente sul tema e nel compiere sforzi importanti per bloccare la diffusione della malattia".
Per molti anni il governo di Pechino ha nascosto il problema dell'Aids, dicendo che non si trattava di un'emergenza importante per la vita del paese. Solo negli ultimi 2 anni le autorità cinesi hanno preso misure adeguate per far fronte alla drammatica situazione. Le persone sieropositive in Cina sono 840mila secondo il governo, ma le agenzie internazioni ritengono che il numero effettivo sia molto più alto: l'agenzia dell'Onu sull'Aids stima che nel 2010 i cinesi infettati dal virus saranno 10 milioni. Quest'anno il governo ha stanziato 800 milioni di yuan (73 milioni di euro) per la lotta al virus, il doppio dello scorso anno. (LF)30/11/2005