Ordinato vescovo mons. Pei Junmin, approvato dal Papa
E' il nuovo vescovo coadiutore di Shenyang. Gran folla di fedeli, almeno 5 mila. La maggior parte ha dovuto seguire la cerimonia su maxischermi nella piazza davanti alla cattedrale.
Roma (AsiaNews) Almeno 5 mila cattolici hanno festeggiato a Shenyang l'ordinazione episcopale di p. Paolo Pei Junmin, approvata dalla Santa Sede, avvenuta alcuni giorni dopo le ordinazioni illecite, criticate dal Vaticano.
Mons. Pei è stato ordinato vescovo coadiutore di Shenyang dall'attuale ordinario, mons. Jin Peixian. Alla cerimonia che si è svolta ieri nella cattedrale del Sacro Cuore, era presente anche il vescovo coadiutore di Xian, mons. Antonio Dang Mingyan; mons. Giovanni Liu Shigong di Wumeng (Mongolia Interna); mons. Fang Xingyao di Linyi (Shandong).
Durante l'omelia mons. Jin ha sottolineato il nesso fra l'ordinazione e la festa del Buon Pastore (IV domenica di Pasqua): "Noi ringraziamo Dio egli ha detto - perchè ci ha dato un nuovo vescovo, un nuovo pastore, ma [lo ringraziamo anche] per le vocazioni sacerdotali e religiose nella nostra diocesi". La diocesi di Shenyang ha più di 70 preti e altrettanti seminaristi; 150 suore e circa 100 mila fedeli. Mons. Pei è stato finora vice-rettore e decano agli studi del seminario maggiore. Esperto di teologia biblica, ha scelto come motto del suo episcopato la frase del Vangelo "In verbo autem tuo (sulla Tua parola)".
Alla messa di ordinazione hanno partecipato oltre 100 sacerdoti, venuti anche dall'estero, in particolare dalla Corea. Nella diocesi di Shenyang vivono alcuni gruppi di etnia coreana e vi sono continui rapporti fra i cattolici della Corea del Sud e quelli cinesi.
Solo una piccola parte dei 5 mila fedeli intervenuti ha potuto partecipare alla cerimonia stando in chiesa; la maggior parte ha seguito l'ordinazione su un mega-schermo posto sul piazzale antistante la cattedrale. La grande affluenza di fedeli è dovuta soprattutto al fatto che nella Chiesa si sapeva che mons. Pei era stato approvato dalla Santa Sede. Solo pochi giorni prima, il 30 aprile e il 3 maggio, l'Associazione Patriottica ha obbligato candidati e vescovi a due ordinazioni illecite, senza il permesso del Vaticano. Il fatto è stato stigmatizzato da una nota della Sala stampa della Santa Sede come una "grave violazione della libertà religiosa" e un ostacolo al dialogo fra Cina e Vaticano.
(Nella foto UCAN il neo-ordinato vescovo, mons. Paolo Pei Junmin)