Ordinati ad Hanoi 14 nuovi preti. Le ambiguità del governo: alcuni doni e chiese razziate
di Emily Nguyen
La gioia per le nuove ordinazioni; la tristezza per nove chiese depredate: tabernacoli distrutti, ostie consacrate gettate per terra, statue scomparse. Il governo della città fa visita all’arcivescovo per gli auguri di Natale. Fino a poche settimane fa era bollato come “istigatore di rivolte”.
Hanoi (AsiaNews) – Quattordici nuovi sacerdoti sono stati ordinati ieri dall’arcivescovo di Hanoi, mons. Joseph Ngo Quang Kiet. Alla cerimonia svoltasi nel seminario maggiore della città, hanno partecipato anche il vescovo ausiliare di Hanoi, mons. Chu Van Minh; il vescovo emerito di Phat Diem, mons. Joseph Nguyen Van Yen; 140 sacerdoti e 5 mila fedeli.
Con queste ordinazioni, il numero di preti della diocesi sale a 106, ancora poco per i 350 mila fedeli e le 141 parrocchie. Di esse circa 40 non hanno alcun parroco.
Quest’oggi, i neo-ordinati hanno celebrato la loro prima messa nella parrocchia di origine, insieme alle loro famiglie e amici.
La giornata di ieri è stata caratterizzata anche da un altro fatto saliente: alle 3 del pomeriggio, Ngo Thi Thanh Hang, la vice-presidente del Comitato del popolo di Hanoi, insieme a una delegazione del governo cittadino, ha fatto visita all’arcivescovo e al suo ausiliare per scambiare gli auguri di Natale.
Il gesto è visto dai cattolici come un tentativo simbolico di riconciliazione. Due anni fa, nel gennaio 2008, la stessa sig.ra Hang ha emesso un ultimatum contro il prelato minacciandolo azioni estreme contro di lui se non avesse messo fine alle dimostrazioni legate alla ex nunziatura di Hanoi. Da allora il suo comitato ha spesso dipinto il vescovo e alcuni sacerdoti come “sobillatori” che spingono “alla rivolta, accusano il governo, offendono la nazione, violano la legge, la mettono in ridicolo e istigano i seguaci a violarla”. Una campagna simile è avvenuta anche poco prima che il presidente vietnamita facesse visita al papa in Vaticano.
In contrasto col passato, durante la visita di ieri, il comitato ha elogiato il vescovo e i suoi fedeli per il sostegno alle richieste del governo.
Mons. Ngo Quang Kiet ha espresso il desiderio che la visita fosse non solo un gesto diplomatico, ma un segno della “crescita di civiltà e giustizia così necessari a una grande città come Hanoi”.
Lo spirito cristiano, ha spiegato il vescovo, “ci rende uniti gli uni agli altri non in modo superficiale, ma fin nel profondo del cuore. E facciamo così perché crediamo che in giorno ognuno di noi sarà davanti a Dio e sarà giudicato per ciò che ha fatto nella vita. È meglio vivere in modo franco e diretto, stando lontani dalla dissimulazione. Se voi osservate un cattolico e le sue espressioni aperte, quella è anche l’espressione di ciò che ha nel cuore. Ciò che vedete è ciò che ricevete. Non abbiamo nulla da nascondere”.
Alcuni giorni prima della visita, sono avvenuti alcuni furti e razzie in diverse chiese della diocesi di Hanoi e di Hung Hoa. I ladri sono penetrati negli edifici rubando cibori, calici, amplificatori dalle chiese di Từ Châu, Cao Mật Bến, Mai Lĩnh, Đồng Du, Mỹ Thượng, Sơn Miêng, e Đông Lao (nella diocesi di Hanoi); da Phượng Bãi, e Tình Lam (nella diocesi di Hung Hoa).
Molti fedeli arrivati per la messa domenica scorsa, il 20 dicembre, sono scoppiati in lacrime vedendo i tabernacoli distrutti e le ostie consacrate disperse per terra. In almeno due chiese i ladri hanno pure portato via alcune statue.
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