21/11/2005, 00.00
PAKISTAN
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Ordinata inchiesta giudiziaria per gli attacchi ai cristiani di Sangla Hill

di Qaiser Felix

Il primo ministro del Punjab visita i luoghi delle violenze di massa verso i cristiani: promesse di severe azioni contro i colpevoli e ordini per riparare i danni ai luoghi religiosi. Ma i leader cristiani ribadiscono la necessità primaria di abrogare la legge sulla blasfemia.

Lahore (AsiaNews) - Il primo ministro del Punjab, Chaudhry Pervaiz Elahi, ha annunciato l'apertura di un'inchiesta sulle violenze contro i cristiani a Sangla Hill. Qui lo scorso 12 novembre una folla di circa 2 mila persone, apparentemente spinta dall'accusa di blasfemia mossa contro un cristiano locale, ha attaccato chiese, conventi e scuole cattoliche e protestanti.

Nella sua visita a Sangla Hill, il 17 novembre, Elahi ha comunicato alle autorità ecclesiastiche di aver scritto all'Alta Corte di Lahore, perché designasse un giudice per investigare sul caso. Il primo ministro ha poi promessso di prendere azioni severe contro i responsabili degli attacchi, da lui duramente condannati. Egli ha riferito di aver già sospeso un ufficiale di polizia del distretto di Nankana per inosservanza di doveri.

In occasione della visita, p. Samson Dilawar, parroco di Sangla Hill, ha chiesto al primo ministro che vengano denunciati ufficialmente i veri aggressori. Il sacerdote ha inoltre ribadito la necessità di rilasciare Yousaf Masih, il 50enne detenuto per blasefemia, perché le accuse contro di lui sono senza fondamento e mosse solo da interessi economici.

Il direttore della Commissione giovani della diocesi di Faisalabad, p. Khalid Rasheed Asi, ha parlato con il ministro degli Affari religiosi, Ijazul Haq, anche egli recatosi in visita a Sangla Hill con il primo ministro Elahi. Il prete ha chiesto al ministro l'abrogazione totale della "crudele" legge sulla blasfemia e che i colpevoli dell'assalto siano giudicati secondo la legge anti terrorismo. Stesse richieste sono state avanzate dal vescovo di Faisalabad, mons. Joseph Coutts, che in conferenza stampa ha evidenziato come la legge sulla blasfemia sia il movente per numerosi episodi di violenza in Pakistan. Il vescovo ha poi fatto precisa domanda di intraprendere azioni legali contro il nazim (capo) del Consiglio locale e i religiosi che nelle moschee hanno istigato la gente alla violenza.

Anche 3 membri della Commissione per i diritti umani del Pakistan (Hrcp) hanno visitato Sangla Hill. Hina Jillani, vicepresidente del Hrcp per il Punjab, riferisce che l'attacco sembra essere stato istigato e provocato da alcuni elementi locali. La donna denuncia, inoltre, la "chiara negligenza" della polizia nel gestire l'incidente; le forze dell'ordine non hanno imposto alla zona la Sezione 144 - quella sui raduni di persone in gruppi - sebbene fossero a conoscenza della situazione tesa. L'Hrcp studierà le condizioni di Sangal Hill e farà delle proposte al governo.

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