Opposizione al potere in Kirghizistan
Le proteste dell'opposizione mettono in fuga l'ex presidente Akayev; forse si trova a San Pietroburgo. La Corte Suprema annulla la validità delle contestate elezioni legislative.
Bishkek (AsiaNews) Primo giorno del Kirghizistan in mano alle forze dell'opposizione che dopo giorni di rivolta hanno fatto capitolare il presidente filorusso Askar Akayev.
Ieri migliaia di manifestanti al grido di "Abbasso Akayev" si sono riuniti nella capitale Bishkek e hanno occupato il palazzo presidenziale. Subito dopo, in una riunione d'emergenza, il parlamento kirghizo uscente ha stabilito che il Coordination Council for People's Unity un corpo istituito per coordinare le proteste a livello nazionale - svolgerà la funzione di Gabinetto dei ministri. Presidente e premier ad interim sarà Kurmanbek Bakiyev, leader dell'opposizione. Il parlamento uscente doveva a breve essere sostituito dai vincitori delle contestate elezioni legislative del 13 marzo, delle quali la massiccia protesta popolare contestava la validità. Ieri sera la Corte suprema kirghiza ha annullato la consultazione popolare.
Intanto, ieri, Felix Kulov, uno dei principali leader dell'opposizione ed ex vicepresidente kirghizo, dopo essere stato liberato dal carcere nel quale si trovava dal 2001, ha preso il comando dei servizi di sicurezza del Paese. "Restaureremo l'ordine il più presto possibile - ha detto - ma per fare questo abbiamo bisogno dell'aiuto della popolazione".
Secondo stime del ministero dell'Interno, nei disordini scoppiati stanotte nella capitale sarebbero morte 3 persone.
Continuano intanto a rincorrersi le voci su dove si sarebbe nascosto l'ex presidente Akayev. Secondo l'agenzia di stampa indipendente russa, Interfax, egli si trova in Kazakhstan. Qui si sarebbe riunito con la famiglia, fuggita separatamente a bordo di un elicottero militare.
Alcuni analisti, interpellati da AsiaNews, ritengono più probabile l'ipotesi di una sua fuga a San Pietroburgo, sotto l'ala protettrice del presidente russo e suo intimo amico Valdimir Putin.
L'instabilità nell'ex repubblica sovietica del Kirghizistan è guardata con attenzione da Usa e Russia. Qui entrambi gli Stati hanno importanti basi militari: proprio quella di Manas è stata usata dall'aviazione americana per le missioni in Afghanistan contro il regime talebano.
Fonti di AsiaNews locali ritengono che, non solo non ci sia il pericolo di un'infiltrazione dell'estremismo islamico nelle proteste, ma anche che queste non assumeranno mai i caratteri delle recenti rivoluzioni ucraina e georgiana. "Manca una valida alternativa politica ai presidenti eredi del dominio sovietico", hanno spiegato le fonti.
Improbabile anche l'appoggio degli Stati Uniti alla protesta dell'opposizione kirghiza. Il Segretario di Stato Usa, Condoleezza Rice, ha detto che è troppo presto per sapere dove porteranno gli eventi in Kirghizistan: "è un processo appena iniziato".
Più scettica la reazione della Russia. Secondo Sergei Ivanov, ministro della Difesa, "la cosiddetta opposizione deve riuscire a trovare al forza di calmare la situazione e riportarla sul piano del confronto politico e non delle urla e dei vetri rotti".
10/03/2023 08:50
01/12/2021 08:57