Onu: situazione "allarmante" dei diritti umani in Sri Lanka
Colombo (AsiaNews) – Non si salda la frattura tra l’Onu e il governo dello Sri Lanka sulla questione dei diritti umani. La distanza di vedute è emersa in modo plateale nel fine settimana al termine della visita di Louise Harbour, Alto commissario Onu per i diritti umani, nell’ex Ceylon.
Le Nazioni Unite hanno chiesto ancora una volta l’istituzione di un ufficio di monitoraggio sull’isola, dove da più di un anno è ripresa di fatto la guerra civile tra ribelli tamil ed esercito. Ma il ministro per i diritti umani, Mahinda Samarasinghe, ha spiegato che Colombo non accetta l’intervento di agenzie internazionali su questioni nel suo territorio. Secondo il ministro, per monitorare lo stato dei diritti umani in Sri Lanka è già sufficiente la Commissione governativa istituita proprio per la questione.
Ma l’operato e la trasparenza di questa Commissione sono stati già messi in dubbio da diversi attivisti. E ieri 4 dei suoi membri si sono dimessi, accusando il governo di non fare abbastanza per fermare le violenze e i rapimenti. Uno di loro ha dichiarato che l’organismo - creato dallo ministro Samarasinghe per mostrare interesse sul tema, sotto pressione internazionale - in realtà non aveva mai ricevuto interesse da parte del governo, concentrato sullo scontro con gli indipendentisti tamil.
La Harbour farà rapporto della sua visita al Consiglio Onu per i diritti umani. L’Alto Commissario ha giudicato "allarmante" il tasso di impunità per le violenze perpetrate nell'isola, sottolineando in particolare la presenza di accuse fondate nei confronti delle forze di sicurezza, su cui sarebbero necessarie indagini accurate. Ha poi detto che se avesse avuto il permesso per visitare Killinochi, avrebbe espresso la sua preoccupazione anche per le violazioni dei diritti umani commesse dalle Tigri tamil.
In passato Colombo ha più volte rifiutato le richieste di accogliere nel Paese osservatori Onu per i diritti umani, ritenuta una violazione della sovranità nazionale. Secondo Human Rights Watch, tra gennaio 2006 e giugno 2007 nello Sri Lanka ci sarebbero stati oltre 11mila rapimenti o sparizioni irrisolti.