Onu: "Più sicurezza per le elezioni a gennaio"
New York (AsiaNews/Agenzie) Le Nazioni Unite "sperano" che le elezioni in Iraq si svolgano a gennaio 2005 come previsto, nonostante l'escalation di violenza. La presenza di funzionari dell'Onu alle elezioni "dipende" dalla sicurezza nel Paese. Lo ha dichiarato Ashraf Jehangir Qazi, l'inviato Onu a Baghdad.
Feisal Amin al-Istrabadi, il nuovo ambasciatore iracheno al Palazzo di vetro, ha avvertito che i terroristi sono determinati nel far fallire il voto di gennaio e ha chiesto che molti Paesi invino truppe per proteggere gli osservatori Onu incaricati di controllare le prime elezioni libere in Iraq. Qazi ha detto che la sicurezza sarà "il fattore prioritario" nel determinare quanti funzionari Onu torneranno in Iraq.
Qazi e al-Istrabadi sono intervenuti ieri al Consiglio di sicurezza che ha discusso l'ultimo rapporto di Kofi Annan sulla situazione in Iraq. Il segretario generale dell'Onu ha affermato che la violenza in Iraq potrebbe creare difficoltà per lo svolgimento di elezioni regolari.
Attualmente in Iraq ci sono 35 uomini dell'Onu: al-Istrabadi giudica questo numero "insufficiente". Qazi ha sottolineato che la Commissione elettorale irachena non l'Onu ha la responsabilità delle elezioni e ha affermato che è incoraggiante che il primo ministro iracheno, Ayad Allawi, abbia espresso "determinazione" perché le elezioni si tengano il 31 gennaio.
L'ambasciatore americano John Danforth ha escluso ogni ritardo sulla data della consultazione elettorale.
Qazi non ha voluto dilungarsi sulle modalità con cui le Nazioni unite potrebbero potenziare il gruppo dei propri osservatori e ha definendo la sicurezza dei dipendenti Onu "una questione prioritaria".
Il 19 agosto 2003 una bomba contro l'edificio delle Nazioni Unite a Baghdad causò 22 morti, compreso l'inviato speciale Sergio Vieira de Mello. Annan ordinò il ritiro dei rappresentanti Onu dopo un altro attentato contro la sede Onu nella capitale irachena, avvenuto lo scorso ottobre. Ora l'Onu mantiene una presenza discreta in Iraq e molti funzionari non iracheni soggiornano nella Zona verde, l'area limitata nel centro di Baghdad dove si trovano i ministeri iracheni e l'ambasciata americana.
Qazi ha affermato che il trasferimento della sovranità al governo ad interim avvenuto il 28 giugno non ha migliorato la sicurezza e che "la ripresa del circolo vizioso della violenza" sta rallentando la ricostruzione dell'Iraq.
Al-Istrabadi ha detto che l'Iraq ha bisogno di supporto tecnico dagli esperti dell'Onu per tenere elezioni libere e regolari.
"Sappiamo che l'Onu sa questo. E lo sanno anche i terroristi. Essi vogliono distruggere questa assistenza così importante per noi, e sono pronti a farlo ad ogni costo. Non bisogna dargliela vinta" ha dichiarato il portavoce dell'Onu Fred Eckhard ai circa 200 funzionari Onu che dovrebbero recarsi in Iraq per controllare le elezioni.
Al-Istrabadi ha invitato tutte le nazioni ad aiutare l'Iraq, in particolare nel fornire truppe e fondi per una forza militare a protezione dei funzionari Onu. Diplomatici delle Nazioni Unite affermano che le Isole Fiji e l'Australia stanno pensando di inviare truppe. Qazi ha detto che l'Onu resta fiduciosa nel miglioramento della sicurezza nel Paese.14/09/2004