Onu: Iran e Siria sostengano la trasformazione di Hezbollah in partito politico
Il rapporto dell’inviato delle Nazioni Unite in Medio Oriente ricorda il ricorso alle armi fatta a maggio da Hezbollah per opporsi ad una decisione politica del governo come di una “aperta sfida”. Necessario il disarmo anche dei movimenti palestinesi presenti nel Paese e la fine dei sorvoli dei caccia israeliani.
Beirut (AsiaNews) – Il segretario dell’Onu Ban Ki-moon vuole che Siria e Iran sostengano la trasformazione di Hezbollah da gruppo armato in partito politico. Lo ha dichiarato ieri l’inviato delle Nazioni Unite in Medio Oriente Terje Roed-Larsen.
A preoccupare seriamente il segretario generale dell’Onu, ha sostenuto Roed-Larsen, sono stati in particolare gli scontri del maggio scorso tra sostenitori ed oppositori del governo, che hanno visto il massiccio intervento dei militanti di Hezbollah. Quelle violenze “possono aver stimolato, se non accelerato, il processo di riarmo in Libano”. Esse “sono state una choccante illustrazione di come gruppi armati fuori dal controllo del governo libanese spingano il Paese verso un nuovo collasso e aggravino le ferite psicologiche della popolazione civile”. E “non ci sono tangibili progressi sullo scioglimento ed il disarmo delle milizie”.
In un rapporto al Consiglio di sicurezza sull’attuazione delle risoluzioni dell’Onu sul Libano, Roed-Larsen ha indicato come “maggiori progressi” della situazione negli ultimi sei mesi l’elezione del presidente della Repubblica, la preparazione delle elezioni politiche e lo stabilimento di relazioni diplomatiche tra Beirut e Damasco. Inquietano invece il perdurare della permeabilità dei confini libanesi, attraverso i quali passano contrabbando e miliziani, e la violazione del suo spazio aereo da parte degli israeliani, attività che deve cessare.
Quanto a Hezbollah, nelle parole dell’inviato dell’Onu, ha “una massiccia struttura paramilitare, separata dallo Stato, comprendente un sicuro sistema di comunicazione, che lo stesso gruppo definisce parte integrante del suo arsenale”. “A maggio, Hezbollah ha utilizzato la disobbedienza civile, ma anche elementi di questa componente militare per proteggere quella concreta struttura. Queste componenti ed il ricorso di Hezbollah all’azione armata in risposta ad una decisione politica del governo, sono un’aperta sfida all’autorità fondamentale di quel governo ed ai suoi tentativi di consolidare la sua sovranità”.
Di qui la richiesta a Hezbollah di trasformarsi “in un vero partito politico” e l’auspicio che Iran e Siria incoraggino tale processo.
A preoccupare Roed-Larsen anche il fatto che milizie non libanesi presenti nel Paese, compresi i movimenti libanesi, non sono stati disarmate, mentre è convinzione del segretario dell’Onu che il disarmo di tutti i gruppi armati “deve svolgersi attraverso un processo politico che porti il governo del Libano ad essere il solo ad avere l’uso della forza, in tutto il Paese”.
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