Oms, quasi 5 mila morti per la nuova influenza. Washington denuncia ritardi nei vaccini
L’Organizzazione mondiale della sanità riferisce di quasi 400 mila contagi, ma il numero potrebbe essere superiore. Pechino conferma la seconda vittima per la nuova influenza. Allarme per bambini e giovani negli Stati Uniti: l’H1N1 ha già mietuto quasi il doppio delle vittime di una influenza stagionale.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Dallo scorso aprile l’H1N1 ha ucciso 4735 persone; i contagiati sono quasi 400 mila in tutto il mondo, ma il numero potrebbe essere di molto superiore perché molti Paesi non riportano più i singoli casi con regolarità. È quanto riferisce l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che ha diffuso i dati aggiornati all’11 ottobre scorso. Resta alta l’allerta per l’influenza suina, che in Cina registra la seconda vittima ufficiale e negli Stati Uniti sembra colpire con maggior forza bambini e giovani, mentre scatta l’allerta per il ritardo nella consegna dei vaccini.
Pechino conferma il secondo decesso da H1N1, dopo la morte di una ragazza di 18 anni a Lhasa – in Tibet – avvenuto il 6 ottobre scorso. La vittima è una donna di 43 anni della provincia nord-occidentale di Qinghai, ma le autorità non vogliono fornire ulteriori informazioni. In Cina il numero dei contagi ha toccato quota 26.348, di cui 13 in condizioni tuttora critiche. In Tibet – dove è avvenuto il primo decesso – monta la polemica della gente che denuncia la mancanza di trasmissioni radio e televisive in lingua tibetana, con indicazioni utili per prevenire o limitare la diffusione del virus.
La pandemia sembra diffondersi con maggiore incidenza nella parte temperata dell’emisfero nord del pianeta. Il maggior numero di casi è registrato nelle Americhe, con 3.406 decessi e 153.697 contagi. A seguire il Sud-est asiatico, con 530 morti a fronte di 39.522 contagi. Terza per numero di morti la regione del Pacifico occidentale, con 432 vittime e 118.702 contagi. In Europa sinora 207 morti e più di 61 mila contagi; infine la regione orientale del Mediterraneo e l’Africa, con 90 e 70 morti ciascuno.
Da Washington, intanto, si lancia l’allarme per l’alta incidenza di vittime fra i bambini e i giovani. Il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie riferisce di 86 bambini morti, di cui 43 fra settembre e la prima metà di ottobre. Un livello di gran lunga maggiore rispetto a una normale influenza che, di solito, nell’intero arco della stagione uccide tra i 40 e i 50 bambini.
Le autorità sanitarie Usa denunciano infine i ritardi nella consegna dei vaccini contro l’H1N1: entro la fine del mese saranno disponibili solo 28/30 milioni di dosi, rispetto ai 40 milioni messi in preventivo.
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