Oltre 68 mila alla Marcia per la democrazia
Hong Kong (AsiaNews) – Oltre 68 mila persone hanno partecipato ieri alla Marcia per la democrazia. La manifestazione, alla sua terza edizione, si è svolta nel pomeriggio a partire dalle 14.40 da Victoria Park e si è snodata per le vie del centro fino a raggiungere, dopo 4 ore, la sede del governo in Central. È stato l’evento che ha raccolto più gente fra tutte le occasioni di incontro programmate nel territorio per celebrare il 10° anno del ritorno di Hong Kong alla Cina.
Fra le personalità che hanno partecipato vi è card. Joseph Zen, che per la prima volta ha voluto marciare con i dimostranti per tutto il tragitto. Altre personalità in vista: Anson Chan, già segretaria generale del governo; il democratico Martin Lee Chu-ming e l’imprenditore cattolico Jimmy Lai Chee-ying, presidente del gruppo Next Media.
Le decine di migliaia di partecipanti, hanno sfidato il caldo tropicale, portando bandiere, cartelli e striscioni. Fra gli slogan più usati vi sono quelli che chiedono piena democrazia per il territorio: “Lotta per la democrazia”; “migliora la qualità della vita”; “fiducia nel popolo di Hong Kong”; “ridate il potere al popolo”. Gli slogan sono in polemica con la Cina: la Basic Law (la mini-costituzione di Hong Kong), prevede il suffragio universale dopo il 2007; Pechino invece ha bloccato ogni sviluppo della democrazia avocando a sé date e modalità, contravvenendo ai patti firmati con la Gran Bretagna nel passaggio di consegne il 1° luglio 1997.
Molta gente si è unita alla marcia per criticare la politica del governo di Hong Kong e la situazione di crescente povertà. Altri si sono uniti per chiedere la liberazione del giornalista Ching Cheong, arrestato e condannato dalla Cina per “spionaggio”. Alla marcia era presente la moglie del giornalista, , Mary Lau Man-yee.
Il responsabile degli organizzatori, Jackie Hung Ling-yu, del Fronte per i diritti umani e civili, ha ringraziato tutti della partecipazione, la più alta in 3 anni, e ha domandato al governo di ascoltare la voce della popolazione.
Un portavoce del governo ha dichiarato che “il capo dell’esecutivo [Donald Tsang] ha deciso di risolvere la questione del suffragio universale prima della scadenza del suo mandato”.
Gao Siren, capo del Liason Office (che cura per conto della Cina i rapporti con Hong Kong) ha sottolineato che “dopo 10 anni, Hong Kong gode ancora di libertà di stampa e di parola”.
Il presidente cinese Hu Jintao, per la prima volta nel territorio per i festeggiamenti, ha lasciato Hong Kong due ore prima che la marcia iniziasse.