Oltre 500 episodi di violenza anticristiana in 23 mesi
New Delhi (AsiaNews) – “Abbiamo accertato oltre 500 episodi di violenze anticristiane in 23 mesi nell’intera nazione”, “in buona parte espressione di odio religioso di estremisti indù protetti da gruppi del Sangh Parivar, come il Partito Bharatiya Janata e il Rashtriya Swayamsevak Sangh”. Sajan K. George, presidente del Consiglio globale degli indiani cristiani (Gcic), denuncia ad AsiaNews le violenze e spiega che ora hanno inviato una lettera al premier Manmohan Singh perché ponga un freno a queste violenze.
La lettera elenca le violenze contro persone e luoghi di culto, per “creare un’atmosfera di terrore”, una “minaccia alla libertà interiore che è peggiore degli attacchi terroristi”. “Alcuni Hindutva (nazionalisti indù) protestano persino contro la polizia che tenta di individuare i colpevoli. Dietro molte aggressioni c’è un vero disegno, ed è interesse di tutti scoprirne gli autori”. Per questo chiede al governo centrale “un urgente intervento”.
Mons. Thomas Dabre, vescovo di Vasai e membro del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, conferma che “i leader di ogni religione debbono collaborare per promuovere i diritti umani e creare un ambiente capace di affermare, rispettare e onorare i diritti di ognuno”. In occasione della Giornata mondiale per i diritti umani dice ad AsiaNews che “è fondamentale che leader di diverse religioni combattano qualsiasi forma di violazione dei diritti umani: di donne, bambini, emarginati, migranti, Dalit e tribali e di chi non è ancora nato”. “Tutti insegnano ai seguaci la fede in Dio e la fede implica che noi tutti siamo bambini di Dio. Questa è la nostra dignità: essere bambini di Dio, e chi nega questa dignità viola i diritti umani.” (NC)