Oltre 150mila persone per l’ultimo saluto a Cory Aquino
di Santosh Digal
Sotto una pioggia battente, una folla sterminata ha seguito il feretro dalla Cattedrale al Memorial Park, dove l’ex presidente è stata sepolta accanto al marito. Mons. Villegas, che ha celebrato le esequie, ha ricordato la profonda fede della donna, che ha illuminato il Paese nel momento più buio della sua storia.
Manila (AsiaNews) – Più di 150mila filippini hanno sfidato la pioggia per dare l’ultimo saluto all’ex presidente Corazon “Cory” Aquino, 76 anni, seppellita oggi al Memorial Park di Manila, accanto alla salma del marito Benigno (Ninoy). Persone di tutte le età ed estrazione sociale hanno scortato il corteo, che ha preso il via dalla cattedrale di Manila dove in mattinata si è svolto il funerale.
Per contenere la folla e permettere il passaggio della salma lungo Roxas Boulevard, si è reso necessario l’allestimento di una catena umana. La gente sotto gli ombrelli o avvolta in indumenti per ripararsi dalla pioggia, allungava le braccia nel tentativo di toccare la bara.
I funerali sono stati celebrati da mons. Soc Villegas, vescovo della diocesi di Balanga, insieme a centinaia fra vescovi, sacerdoti e suore. “Dio ti ha richiamato nella sua casa” ha sottolineato il prelato durante l’omelia. “Non incontreremo una persona grande come te per molto, molto tempo. Ci mancherai”. Mons. Villegas ha ringraziato la Aquino per aver portato “luce nel momento di maggiore oscurità”, perché la donna è stata “la forza alla quale ci siamo aggrappati quando eravamo impauriti”.
Il vescovo di Balanga ha ricordato la profonda fede di Cory Aquino, che ha insegnato ai filippini “come pregare: le tue preghiere erano un potere silenzioso”. Anche nei momenti difficili, durante il ricovero in ospedale per la malattia “ci insegnavi ancora come pregare”. “È sceso il buio sulla nostra patria – ha aggiunto il prelato – perché tu te ne sei andata. Ma sappiamo che c’è ancora una luce sufficiente, perché tu hai voluto condividere con noi il tuo ardore”.
Christine Soriano, fruttivendola 45enne di Parañaque City, giunta a Manila insieme a migliaia di altre persone, afferma di aver voluto “sfidare la pioggia ed essere presente all’estremo saluto”, per ciò che Cory Aquino “ha fatto per il Paese, in special modo riportare la democrazia”. Joel Regella, 54enne impiegato governativo, aggiunge che la “marea umana” accorsa per il funerale è una dimostrazione “dell’affetto dei filippini per la Aquino”.
A parlare a nome della famiglia è stato Kris Aquino-yap, figlio minore della donna. Rivolgendosi alla folla, egli ha ringraziato dicendo di aver ricevuto “un tributo maggiore di quanto potessimo sperare”, non importa “quanti sacrifici i miei genitori hanno fatto”.
Cory Aquino è il simbolo della lotta pacifica per la democrazia nelle Filippine, segnata dagli anni di dittatura del generale Marcos e dall’omicidio del marito Benigno “Ninoy” Aquino, il 21 agosto 1983. Sconfitto e messo in fuga Marcos con la "rivoluzione dei rosari", nominata capo di Stato nel 1986, nei sei anni di presidenza la Aquino ha saputo respingere almeno sei tentativi di colpo di Stato promossi dai militari e ex amici di Marco, restituendo al Paese un volto civile. La bozza di Costituzione nazionale, la revisione del processo elettorale, il rilascio dei dissidenti politici e il tentativo di dialogo con i ribelli sono alcuni fra i numerosi traguardi raggiunti.
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