Ogni anno in Cina ci sono 800 miliardi di yuan di prestiti "nascosti"
Esiste uno sviluppato mercato "sotterraneo" che finanzia soprattutto le piccole e medie imprese, gli agricoltori e le operazioni speculative in borsa. Lo rivela uno studio universitario ufficiale. Ciò rende "meno efficaci" le misure del governo per raffreddare l'economia.
Pechino (AsiaNews/Scmp) - Ogni anno in Cina il sistema bancario accorda circa 800 miliardi di yuan (quasi 100 miliardi di dollari Usa) di prestiti "nascosti", pari al 28% dei prestiti totali. Lo rivela un rapporto dell'Università della finanza centrale e dell'economia, pubblicato oggi.
"I prestiti nascosti [accordati al di fuori del sistema dei controlli pubblici ufficiali] sono - dice Li Jianjun, responsabile del rapporto finanziato dal Fondo per statale per le scienze naturali - tra 740,5 e 816,4 miliardi di yuan e... corrispondono al 28,7% dei prestiti totali". Queste somme sono usate soprattutto per acquistare securities e futures nel mercato "nero": tra 600 e 700 miliardi, pari al 90% del totale.
Questo mercato non ufficiale è utilizzato, anche e soprattutto, dalle piccole e medie imprese e dagli agricoltori per ottenere finanziamenti che non avrebbero altrimenti.
"Il sistema bancario ufficiale controllato dallo Stato - spiega il professore Yi Xianrong, esperto del settore all'Accademia cinese delle scienze sociali - è diventato un ostacolo per lo sviluppo delle banche private e del sistema commerciale del Paese". Dopo grandi perdite delle banche, conseguenti a prestiti non recuperati, lo Stato ha loro imposto severi criteri per concedere finanziamenti. Le piccole società spesso non rispondono a questi requisiti, per cui devono rivolgersi altrove per reperire la necessaria liquidità . Per questo lo studio considera con favore questo mercato "sotterraneo", che svolge un ruolo complementare nei settori non coperti dalle banche e fornisce oltre il 33% dei finanziamenti ottenuti dalle piccole e medie imprese e oltre il 55% per gli agricoltori.
Il fenomeno - dice ancora Yi - andrà considerato per la politica macroeconomica del governo, poiché rende meno efficaci le misure prese per raffreddare l'economia, aggirate dal progressivo ricorso a questo mercato parallelo dei prestiti. In totale, si ritiene che tra il 3 e il 4% dei movimenti di denaro del Paese avvengano in questo mercato nascosto. (PB)