05/01/2006, 00.00
CINA
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Ogni anno in Cina ci sono 800 miliardi di yuan di prestiti "nascosti"

Esiste uno sviluppato mercato "sotterraneo" che finanzia soprattutto le piccole e medie imprese, gli agricoltori e le operazioni speculative in borsa. Lo rivela uno studio universitario ufficiale. Ciò rende "meno efficaci" le misure del governo per raffreddare l'economia.

Pechino (AsiaNews/Scmp) - Ogni anno in Cina il sistema bancario accorda circa 800 miliardi di yuan (quasi 100 miliardi di dollari Usa) di prestiti "nascosti", pari al 28% dei prestiti totali. Lo rivela un rapporto dell'Università della finanza centrale e dell'economia, pubblicato oggi.

"I prestiti nascosti [accordati al di fuori del sistema dei controlli pubblici ufficiali] sono - dice Li Jianjun, responsabile del rapporto finanziato dal Fondo per  statale per le scienze naturali - tra 740,5 e 816,4 miliardi di yuan e... corrispondono al 28,7% dei prestiti totali". Queste somme sono usate soprattutto per acquistare securities e futures nel mercato "nero": tra 600 e 700 miliardi, pari al 90% del totale.

Questo mercato non ufficiale è utilizzato, anche e soprattutto, dalle piccole e medie imprese e dagli agricoltori per ottenere finanziamenti che non avrebbero altrimenti.

"Il sistema bancario ufficiale controllato dallo Stato - spiega il professore Yi Xianrong, esperto del settore all'Accademia cinese delle scienze sociali - è diventato un ostacolo per lo sviluppo delle banche private e del sistema commerciale del Paese". Dopo grandi perdite delle banche, conseguenti a prestiti non recuperati, lo Stato ha loro imposto severi criteri per concedere finanziamenti. Le piccole società spesso non rispondono a questi requisiti, per cui devono rivolgersi altrove per reperire la necessaria liquidità. Per questo lo studio considera con favore questo mercato "sotterraneo", che svolge un ruolo complementare nei settori non coperti dalle banche e fornisce oltre il 33% dei finanziamenti ottenuti dalle piccole e medie imprese e oltre il 55% per gli agricoltori.

Il fenomeno - dice ancora Yi - andrà considerato per la politica macroeconomica del governo, poiché rende meno efficaci le misure prese per raffreddare l'economia, aggirate dal progressivo ricorso a questo mercato parallelo dei prestiti. In totale, si ritiene che tra il 3 e il 4% dei movimenti di denaro del Paese avvengano in questo mercato nascosto. (PB)

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