Obama: l’amicizia Usa-India determinante per il XXI secolo
Mumbai (AsiaNews) – Barack Obama chiude la sua visita in India con una serie di punti fermi: accordi più stretti nella lotta contro il terrorismo, impegno per la difesa del libero mercato nel continente, e la promessa di un aiuto per quanto riguarda lo sviluppo di programmi nucleari civili nel sub-continente. Obama, che ha definito USA e India le due più grandi democrazie del mondo, ha visto oggi il primo ministro indiano, Manmohan Singh a Nuova Delhi, e nell’incontro è stata conclusa una fratellanza commerciale per un valore di 10 miliardi di dollari. Obama ha definito il rapporto come "uno dei partenariati indispensabile del XXI° secolo". Parlando del Pakistan, lo ha invitato a vivere in maniera amichevole con l’India. Per quanto riguarda la lotta al terrorismo, il presidente Usa ha riconosciuto i passi avanti fatti da Islamabad, affermando però che non sono sufficienti. ''Penso che il governo pakistano abbia capito la minaccia che esiste ai suoi confini''. Ma ''i progressi'' fatti nella lotta al terrorismo ''non sono stati così veloci come avremmo voluto''.
Ieri il Presidente Usa aveva cominciato la sua giornata in India visitando una scuola cattolica, “Il Santo nome di Gesù”, dove si erano svolte tutte le cerimonie religiose per le vittime dell’attacco terroristico al Taj Mahal Hotel. Un piccolo gruppo di studenti – 24 in tutto – ha dato il benvenuto a Barack e Michelle Obama. “Siamo stati felici e sorpresi nel sapere che la nostra scuola è stata scelta per i festeggiamenti del Diwali con il presidente americano”, ha detto padre Michael Pinto, direttore dell’istituto. Fondata nel 1939, la scuola del Santo nome di Gesù è nota per le sue attività culturali e i suoi progetti educativi, ed è stata utilizzata dopo l’attentato al Taj Mahal per le cerimonie funebri, e per assistere e aiutare le persone traumatizzate dalla tragedia. Colaba è un antico villaggio diI pescatori. Obama e Michelle sono stati ricevuti da danzatori tradizionali Koli, e sono stati condotti nell’auditorium, dove hanno acceso due lampade come vuole la tradizione del Diwali, la festa delle luci.
Padre Michael Pinto ha ricordato ad AsiaNews che due allievi hanno perso i genitori nell’attentato al Taj Mahal, e che fra le vittime c’era anche un ex studente. “Abbiamo svolto numerose sedute per aiutare le persone a ‘gestire la rabbia’ conseguente all’attentato, e sedute di guarigione e cura psicologica per i nostri ragazzi. Alcuni li abbiamo aiutati anche finanziariamente” . La maggioranza (60 per cento) degli allievi sono indù, il 35 per cento musulmani e il 5 per cento cristiani. In tutto la scuola è frequentata da 3mila studenti. La visita è durata 40 minuti, Obama e Michelle sono stati circondati dagli studenti che volevano il loro autografo.
Barack Obama arriverà domani a Jakarta per una visita di ventiquattro ore. Sarà la prima visita del presidente Usa al più popoloso Paese islamico del mondo. Obama chiamava l’Indonesia la sua “seconda patria”, perché vi ha vissuto due anni, e ha frequentato due scuole a Jakarta quando era bambino. Il programma prevede, oltre agli incontri ufficiali, una tappa alla grande moschea di Istiqlal e una tappa all’Università a Depok. A dispetto delle severe misure di sicurezza, sono previste manifestazioni e proteste da parte di gruppi di fondamentalisti islamici. (Ha collaborato Mathias Hariyadi)