31/07/2009, 00.00
USA - SIRIA
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Obama prolunga le sanzioni Usa contro la Siria

La Casa Bianca conferma la linea di Bush verso Damasco e accusa la Siria e di “contribuire all'instabilità politica ed economica in Libano” e di “costituire una minaccia eccezionale alla sicurezza nazionale e alla politica estera degli Stati Uniti”.

Washington (AsiaNews/Agenzie) - Gli Stati Uniti hanno deciso di prolungare di un anno le sanzioni economico-diplomatiche contro la Siria. Il presidente Barack Obama ha così confermato la decisione presa il 1° agosto del 2007 dal suo predecessore alla Casa Bianca, George W. Bush, accusando Damasco di “contribuire all'instabilità politica ed economica in Libano” e di “costituire una minaccia eccezionale alla sicurezza nazionale e alla politica estera degli Stati Uniti”.

Obama ha parlato di “alcuni sviluppi positivi avvenuti nell’anno passato” tra Usa e Siria, ma ha motivato la decisione della Casa Bianca sottolineando la persistente “azione di certe personalità” che continuano a operare contro il vicino Libano. Il rinnovo delle sanzioni arriva come una doccia fredda per chi aveva ipotizzato una progressiva normalizzazione nei rapporti tra i due Paesi dopo che, lo scorso 24 giugno, Washington aveva nominato un nuovo ambasciatore a Damasco, per ricoprire un incarico vacante da quattro anni.

Pochi giorni Ian Kelly, portavoce del dipartimento di Stato Usa, aveva però anticipato che Washington non stava discutendo una rimozione totale delle sanzioni anche perché una loro modifica “richiederebbe un coordinamento e delle consultazioni serrate con il Congresso”. Vietor aveva così risposto agli interrogativi sorti dopo l’incontro del 26 luglio, il secondo in pochi mesi, tra il presidente siriano Bashar al-Assad e George Mitchell, inviato Usa per il Medio Oriente. Quest’ultimo, nell’occasione aveva affermato che gli Usa avrebbero discusso “quanto prima” le richieste di Damasco sulla rimozione delle sanzioni.

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