Nuovo governo e vecchie paure
Oggi giuramento di Abu Mazen, neo presidente Anp. Dopo l'attentato a Gaza Israele chiude contatti con la Palestina "ad ogni livello".
Ramallah (AsiaNews/Agenzie) Oggi a mezzogiorno, ora locale, il neo presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud Abbas, giurerà ufficialmente davanti al Consiglio legislativo. I lavori del nuovo governo, però, non inizieranno come promesso e sperato dopo la morte di Arafat, sotto l'insegna del dialogo con Israele, che sembra allontanarsi. Il primo ministro d'Israele, Ariel Sharon, ha ordinato stanotte l'interruzione di tutti i contatti con l'Anp, in seguito all'attacco kamikaze di 2 giorni fa nella Striscia di Gaza, che ha ucciso 6 israeliani. Sharon ha mandato un duro messaggio al presidente Abu Mazen: nessun contatto, ad ogni livello, sarà ristabilito fino a quando l'Anp non dimostrerà concretamente di voler neutralizzare i gruppi armati palestinesi dissidenti. Il portavoce del premier israeliano, Assaf Shariv, ha aggiunto che "Abbas conosce i responsabili dell'attacco e dovrà essere colui che li fermerà".
Sharon ha detto inoltre che non intende incontrare il presidente palestinese fintanto che questi non avrà indagato a fondo sull'attacco al valico di Karni; la reazione israeliana deriva dalla valutazione dei servizi segreti secondo i quali ci sarebbero state connivenze fra gli assalitori palestinesi ed agenti della sicurezza preventiva palestinese dislocati al valico di Karni.
Abu Mazen ha duramente condannato sia l'attacco che i raid israeliani della scorsa settimana. "Questa operazione (a Karni) così come quelle attuate la scorsa settimana dall'esercito israeliano che ha ucciso 9 palestinesi non contribuiscono al processo di pace".
A Deir al-Hatab, West Bank, ieri più di 2 mila sostenitori di Hamas hanno manifestato dopo la preghiera del venerdì a favore del proseguimento della resistenza armata affermando che questo tipo di lotta è l'unica forma possibile di opposizione alla occupazione israeliana. Allo stesso tempo Hassan Yousef, un membro di rilievo di Hamas nella West Bank, ha detto che il gruppo è pronto a sospendere gli attacchi e a trattare con Abu Mazen. Alla vigilia delle elezioni del 9 gennaio scorso, Hamas aveva dichiarato: "indipendentemente dal risultato siamo pronti a collaborare con qualunque presidente sarà eletto".
Analisti politici avanzano l'idea che sia in atto una lotta di potere all'interno dei gruppi palestinesi, impegnati ad assicurarsi la "simpatia" del nuovo leader e posizioni convenienti all'interno della riforma dei servizi di sicurezza prevista dal presidente.
Subito dopo l'elezione di Abu Mazen, Sharon si era detto disponibile all'incontro con il leader palestinese. I due avrebbero dovuto discutere del coordinamento delle misure di sicurezza in vista dell'imminente ritiro israeliano dalla striscia di Gaza, fissato per giugno, e della ripresa dei colloqui di pace.