Nuovi tentativi dell'opposizione per revocare il mandato di Chen Shuibian
Per la terza volta si cerca di bloccare il presidente, accusato di corruzione insieme alla moglie.
Taipei (AsiaNews) Per la terza volta in un anno il Kuomintang (Kmt, il partito di opposizione), ha deciso di lanciare una campagna per la revoca del mandato presidenziale a Chen Shuibian, accusato pochi giorni fa di corruzione.
Il 3 novembre scorso la moglie di Chen, Wu Shu-chen, è stata accusata di aver utilizzato per fini personali almeno 14,8 milioni di dollari di Taiwan (circa 350 mila euro), che erano parte di un fondo speciale per la diplomazia. Il presidente Chen è accusato di essere "complice". L'accusa dice di avere prove sufficienti per condannare Chen, ma godendo egli di immunità presidenziale, non può essere giudicato.
In una diretta televisiva il 5 novembre, Chen Shuibian si è difeso dall'accusa dicendo che quei fondi sono stati usati "per missioni diplomatiche segrete" che non può rivelare col rischio di danneggiare gli interessi strategici di Taiwan. Chen ha anche affermato che i criteri e le modalità nell'uso di quei fondi non sono chiari. Nella diretta televisiva Chen ha comunque promesso che se al primo grado sua moglie sarà condannata per corruzione, egli si dimetterà.
Il presidente taiwanese ha detto che dietro le accuse vi è un complotto della Cina che mira a "isolare Taiwan". Quest'anno per ben due volte in giugno e in ottobre il partito d'opposizione ha presentato al parlamento una mozione per sfiduciare il presidente, sempre accusato di brogli e corruzione. Questa volta però l'accusa a Chen viene da Eric Chen Jui-jen, che era membro del suo partito, il Dpp (Democratic Progressive Party). Il Kmt ha chiesto al Dpp di sostenere la mozione, che sarà votata con ogni probabilità verso la fine di novembre. Il testo della mozione dà il via libera a un referendum popolare per chiedere l'estromissione del presidente. Perché la mozione passi, deve essere votata dai 2/3 del parlamento ed ha perciò bisogno di almeno 12 voti del Dpp o dei suoi alleati.
Il Dpp, al di là di qualche scontento, ha deciso di sostenere Chen. Il partito del Taiwan Solidarity Union, alleato del Dpp, aveva all'inizio pensato di condannare Chen, ma i suoi elettori hanno tempestato di telefonate la sede per costringerli a non abbandonare il presidente.
Secondo alcuni analisti, tutta la bagarre è un modo di indebolire il più possibile il Dpp in occasione delle elezioni municipali di Taipei in programma per il mese prossimo.
27/04/2005