Nuovi casi di violenze e torture contro i cristiani del Pakistan
Molte atrocità vengono insabbiate dalle autorità locali. In alcuni casi esse sono ignorate anche dalle organizzazioni internazionali.
Lahore (AsiaNews/Agenzie) - Shahbaz Masih, 22 anni, commerciante cristiano del piccolo villaggio Talwandi nella provincia del Punjab in Pakistan, ha subito una violenta aggressione da parte di Ahmed Ali, un suo cliente di religione musulmana,. Dopo una discussione nata per futili motivi, Ahmed Ali ha prima insultato Shahbaz Masih per la sua fede cristiana e poi lo ha aggredito tranciandogli di netto un braccio con un coltello da macellaio. Il giovane commerciante, ricoverato all'ospedale di Faisalbad, è stato dimesso dopo quattro giorni. Una volta tornato a casa è stato costretto a chiudere il negozio e fuggire dal villaggio insieme alla madre. Joseph Coutts, vescovo cattolico di Faisalbad, informato sui fatti dal parroco di Chak Jumra, villaggio poco distante da Talwandi, ha subito inviato una delegazione accompagnata dall'avvocato Khalil Tahrir per avviare un'azione legale nei confronti dell'aggressore. Ora Ahmed Ali è detenuto nella prigione di Faisalbad ma secondo alcune fonti locali, le autorità ricevono forti pressioni affinché sia giudicato innocente e venga liberato al più presto.
Un altro caso riportato dal Pakistan Christian Post riguarda una donna cristiana. Dopo essere stata rapita insieme ad alcuni membri della sua famiglia, Hanifan Bibi, è stata spogliata, violentata e torturata di fronte ai suoi cari. Anche in questo caso, i suoi aguzzini godrebbero della complicità delle autorità locali e in particolare di alcuni membri musulmani della Punjab Assembly.
Molti cristiani locali denunciano la scarsa attenzione dei media internazionali verso la loro situazione. Un caso in particolare desta sorpresa: il rapporto annuale sui diritti umani dell'organizzazione non governativa Human Rights Watch quest'anno ha completamente ignorato le continue discriminazioni contro le minoranze religiose in Pakistan. Nel resoconto del 2005 e in particolare nella sezione dedicata alla libertà di culto, non sono citati i brutali omicidi di Nasir Masih, Samuel Masih e Javed Anjum, uccisi a causa della loro fede cristiana. Samuel e Nasir, accusati di blasfemia, sono morti in seguito alle torture della polizia; Javed è stata uccisa da studenti e insegnanti di una scuola coranica.