Nuovi arresti per corruzione contro i dirigenti della sicurezza nel Guangdong
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Si allarga lo scandalo per corruzione che coinvolge alti funzionari di polizia e ispettori nel Guangdong. Analisti lo ritengono un ulteriore episodio della eliminazione del potere della “cricca di Shanghai”, conseguente all’arresto e alla condanna di Chen Liangyu, ex capo del Partito comunista (Pcc) a Shanghai.
Secondo fonti ufficiali, dall’inizio di maggio è stato posto sotto procedimento disciplinare un vicedirettore del dipartimento per la Pubblica sicurezza del Guangdong, che ha guidato la polizia a Guangzhou dal 1999 al 2005. Ora questi è stato rimosso da ogni incarico e gli sono stati ritirati i documenti di viaggio. Ad aprile Chen Shaoji (nella foto), per 13 anni capo della polizia del Guangdong e poi membro del parlamento cinese, è stato arrestato e messo sotto accusa per “gravi violazioni della disciplina del Partito”. Pure Wang Huayuan, ex ispettore anticorruzione del Guangdong, è stato incarcerato e cacciato dal Partito.
Ma risulta che gli ispettori del Pcc abbiano ascoltato oltre 100 funzionari locali e ci si aspettano ulteriori sviluppi. Nella provincia c’è grande fermento, anche perché molti ritengono che sia in atto una profonda epurazione verso gli ex collaboratori di Chen Liangyu, condannato nel 2008 a 18 anni di carcere per avere sottratto miliardi di yuan di fondi pensionistici pubblici e abuso di potere. Il suo è stato indicato come il peggior caso di corruzione degli ultimi anni e con lui sono stati arrestati e condannati numerosi dirigenti pubblici e di aziende statali.
Il timore è talmente diffuso che molti temono che questa operazione possa compromettere la politica operata dall’attuale capo del Partito nel Guangdong, Wang Yang, per superare la crisi economica, se lo scandalo colpirà troppi funzionari.